A proposito dei miei amori

«Amo correre, è una cosa che puoi fare contando sulle tue sole forze. Sui tuoi piedi e sul coraggio dei tuoi polmoni.»

Jesse Owens

lunedì 7 marzo 2011

Maratonina transfrontaliera Gorizia 2011

33a edizione della mezza maratona di Gorizia, ben organizzata dal gruppo marciatori Gorizia.
Giunge in un momento buono lungo la via che mi porterà alla maratona d'Europa di Trieste, 8 maggio 2011. Nell'ultimo mese infatti mi sono dedicato ad un "richiamo" della capacità aerobica che in vista della maratona mi servirà per reggere i carichi dei prossimi due mesi. Le sedute di ripetute medie e le uscite a ritmo medio fino ai 15 km mi davano in uno stato di forma più che buono, anche se non ottimale. In realtà il confronto con sedute analoghe sostenute ad ottobre-novembre non era semplice perché quelle più recenti le ho corse spesso con le gambe stanche. Insomma, mi aspettavo di correre una gara sovrapponibile alla mezza di Palmanova in termini di prestazione almeno fino al 14° km (4'05''/km) ma di non essere poi in grado di accelerare nell'ultimo terzo di gara. A rendermi cauto con le previsioni c'era anche la conoscenza del tracciato di gara, non proprio piatto. A mio vantaggio giocava invece una situazione atmosferica ideale per correre: soleggiato, 8° C alla partenza, poco vento.
Stavolta le gambe in riscaldamento le sento. Non ho la sensazione di leggerezza che avevo a Palmanova.
Siccome non sono venuto qui per fare il personale ma per confermare la prestazione precedente, decido di non badare troppo al cronometro e di cliccare ogni 5 km.
PIMPUMPAM via tutti. Stavolta ho ascoltato il consiglio di Franchino e ci ho messo "solo" 13 secondi a passare sotto lo striscione della partenza. I primi 3 km sono un budello dentro le vie della città ma non ci sono problemi. Riesco a scorgere il cartello dei 2 km, butto l'occhio all'orologio che segna 8'04''. Alla fine del terzo km ci immettiamo sul corso Italia, da percorre in andata e in ritorno per un totale di un paio di km. E' un tratto bello perché incrocio i primi, quelli scuri, quelli che vanno forte, quelli depilati, quelli che vanno viaggiano ma sono già in acido lattico. A questo punto la folla si è già diradata, ma davanti ho ancora un bel serpentone folto folto. Svolta ad U e cerco di mettere a fuoco un po' di amici. Prima Riccardo, pacer dell'ora e 30'. Poi Luca e Daniele (11111) che dovrebbero correre a ritmo maratona. Poi Max, re leone, ed infine, 20 metri dietro al king, Simone. Ci incitiamo a vicenda. Al quinto km clicco: 20'05''. Sto bene. Non in scioltezza, ma bene. Oltrepassiamo il vecchio confine con la Slovenia e entriamo nel paesino di San Pietro (Sempeter), ampiamente ignorati dai paesani che entrano in chiesa per la messa. Dopo un giro intorno all'abitato ripassiamo davanti alla chiesa e ci dirigiamo a destra, verso la ciclabile accanto alla ferrovia e poi al lungo rettilineo nella zona industriale di Nova Gorica. Qui aggancio due runner, uno saggio e uno stolto. Lo stolto comincia a gridare fonemi incomprensibile e a fare l'elastico. Accelera, guadagna due metri e poi cede, mezzo minuto dopo fa lo stesso. Al terzo colpo, ovviamente, lo perdiamo. Il saggio continuerà ad andare del suo ritmo e alla fine arriverà al traguardo quasi con me. Lo dico con orgoglio: per chilometri ho lentamente guadagnato qualche metro nei confronti degli altri runner, per poi perderli ad ogni incrocio. Questo perché tutti tagliavano su marciapiedi, spartitraffico, parchetti cittadini, mentre io rimanevo sempre sulla strada. Sarò pirla? Io non la penso così. Comunque, passo al decimo km appena sotto i 40', poi il 15 me lo perdo, ma al sedicesimo sono a 1 ora e 4 minuti. Media tonda tonda. La parte difficile arriva a desso. Ci immettiamo su una stradina di periferia con alcuni tratti in sterrato, qualche ondulazione, un po' di vento. Il km 17 lo faccio in 3'53'' ma sento che non riuscirò a tenere questo ritmo. Mi limito un po' e cerco di restare sul filo della soglia anaerobica. Divido ciò che mi resta in due tratti di 2 km e tengo duro. Clicco al km 20 e vedo 1 ora 19' 12'' (sbagliando. Poi saprò che che i secondi ammontavano a 42). Non serve essere dei geni per capire che finirò sotto l'ora e 24. Poi do tutto. Sono al massimo. Al traguardo il mio timex da 1.24'01'', da correggere in 1.24'03'', meno irritante. Inaspettato, ma frutto di una gestione di gara meno timorosa rispetto a Palmanova.
Al di là dei numeri, mi sono divertito. A tratti, probabilmente aiutato dal vento e incoraggiato dalla rassicurante presenza del runner saggio, correvo con facilià sui 4'00'' al km. Gli ultimi due chilometri ho sofferto, ma il giusto, senza cali considerevoli (ultimi 1097 in 4'18'') ma senza nemmeno capacità di reagire allo scatto del ragazzino che, scoprirò poi, risponde al nome di Lorenzo Paussa, corrispondente regionale di "Correre". Senza falsa modestia, mi sembra di poter migliorare ancora qualcosa.

3 commenti:

  1. Si può sempre migliorare!

    Hai corso regolarissimo, forse la seconda parte poco più svelta della prima può essere?

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  2. Gran bel ritmo, Stefano. Lo scorso anno c'ero anch'io e, come te, mi ostinavo a non tagliare le curve: così è tutto più vero.

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  3. @ franchino:
    è così: i primi 10 km in 39'55'', pari a 4'00'' al km, i restanti 11,097 in 44'08'', pari a 3'58'' al km.

    @ caio:
    devo essere sincero. Incrociando i runner "più lenti" ho notato che quasi nessuno tagliava. Sarà un problema di percezione dovuto all'alta velocità? ;-)

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