A proposito dei miei amori

«Amo correre, è una cosa che puoi fare contando sulle tue sole forze. Sui tuoi piedi e sul coraggio dei tuoi polmoni.»

Jesse Owens

domenica 23 giugno 2013

Maratona? Che ridere!

Che fatica trovare lo stimolo di parlare di corsa quando non si corre... nonostante le tre settimane di stop a maggio, il dolore al ginocchio è ricomparso ed il 2 giugno sono rientrato dopo il riscaldamento perché la realtà era chiarissima: il problema al ginocchio non era risolto. Quello della bandelletta è un fastidio  insidioso, che non si fa sentire se non nella corsa. Quindi ci si fa prendere presto dall'ottimismo e si rischia di sottovalutare la recidiva dei sintomi anche in forma lieve.
In sostanza oggi  sono tornato a correre dopo altre 3 settimane di stop. Ho perso il conto di quante volte sono ripartito quest'anno, ma questa è sicuramente la condizione peggiore in cui mi sia trovato negli ultimi 3-4 anni. Dopo un quarto d'ora di corsa ho fatto 5 allunghi facili e la frequenza cardiaca mi è balzata a livelli di stadio terminale di un test di Conconi. E' evidente che ho perso anche la condizione aerobica, quella che bisogna impegnarsi per smarrirla.
E' così. Umilmente si ricomincia. Per il primo mese non voglio sapere niente di cronometri o ritmi. Si corre solo per mettere chilometri sulle gambe. Poi, se non mi faccio male, pensiamo a Francoforte.
Intanto da oggi si eliminano gli alcolici (tranne per le speciali occasioni in cui sono con Laura), i dolci e si limita il pane e la colazione. Inoltre si ricomincia a puntare la sveglia alle 6, in vista delle sedute lunghe al mattino che richiedono levatacce ben peggiori. Mi conosco, e so che mi servono almeno tre settimane per abituarmi al cambio sveglia.
Qui a Tirana le occasioni conviviali non mancano. Per un periodo non mi facevo mai mancare la Moretti a cena e sono andato a caccia di un buon Negroni per qualche serata. Inoltre il pesce è a buon mercato ma muore in bocca se non scende insieme ad un buon bianco. Niente eccessi, ma costanza.
Questo fine settimana sono rimasto qui, e la domenica è sempre un po' malinconica. Mi ero accordato con due persone per un'escursione sul monte dietro Tirana, ma ieri sera si sono tirati indietro. Odio sentirmi dipendente dagli altri e così mi sono comunque organizzato. Il trekking non è un'attività che pratico e avevo solo una vaga idea di dove fosse questo famoso monte Dajti. Fin dall'inizio è naufragata l'idea di attaccarlo dalla base, visto che tutti quelli con cui sono riuscito a parlare stamattina (in verità pochi, visto che erano le 8 di domenica ed erano ancora tutti a letto) mi hanno detto che il monte si può salire solo in auto (?). Va detto che la propensione dell'albanese medio alle escursioni in montagna è pari alla mia propensione alla frequenza dei concerti di Gigi D'Alessio e quindi non mi stupiva il fatto che tutti mi guardassero come si guarda un demente. A quel punto ho scelto di salire in teleferica fino agli alberghi (quota circa 1200 mt) e poi cercare il sentiero per la cima (1600 mt). La ricerca è durata ben due ore e mezza. Nessun segnale nel fitto bosco di faggi  che impediva qualsiasi visione della cima. La passeggiata è stata comunque molto piacevole, con la scoperta di alcuni scorci mozzafiato. Verso le 12 finalmente imbocco la strada giusta ed in 1 ora salgo i 400 metri che mi dividono dal cocuzzolo che da giù sembra essere il più alto. Che bello! In cima è installata un'enorme antenna alimentata da un generatore diesel che rovina tutta la poesia. Ridiscendo di una trentina di metri e mi siedo su alcune enormi rocce affioranti che si scorgono anche dall'ospedale a quasi 20 km di distanza. Mi godo il sole, telefono a mia moglie al mare a 1200 chilometri di distanza. Sento Matteo via SMS che definisce la Aviano Piancavallo "duretta" mentre io mi sono ammazzato a salire 400 metri camminando. Discendo con calma, sbagliando di nuovo strada (ma stavolta è solo colpa mia).
Al ristorante "balcone del Dajt" mi riempio ancora gli occhi del panorama della città sotto di me e la bocca di agnello alla griglia, insalata, patate al rosmarino e acqua naturale (totale 10 euri, eh eh eh). Ma quanto ci sarebbe stata bene una birra media fresca!
Per oggi quindi metto sulle gambe circa 3 chilometri di corsa (!) e quasi 4 ore e mezza di passeggiata. Che per cominciare non sarebbe male, ma a parlare di maratona di viene da ridere.