My brother Mauro all'arrivo della Traslaval 2010
Si allena seriamente, sa ritagliare uno spazio quotidiano da dedicare alla corsa. Ha degli obiettivi precisi, un corpo ed una mente che lo aiutano a perseguirli. Manca ancora di esperienza, ma questa non è certo una colpa. Insomma, una persona che vive l'innamoramento per questo sport e che viene da esso ricambiato da risultati in costante miglioramento.
Incoraggiato da un amico, ha deciso di correre per la prima volta una 42 chilometri e forse, di fronte a questa nuova sfida, qualche insicurezza è sorta. Forse.
Credo che nessuno di noi possa dire che il giorno prima dell'esordio in maratona si sentisse assolutamente sicuro di portare a termine la gara... "la maratona è l'unica gara che si può perdere anche correndo da soli...", ma con sicurezza posso affermare che la gioia più grande è di poter dire "Ho fatto del mio meglio.".
Allora, caro 11111, se vuoi succhiare il 100% del midollo della maratona, bisogna avere il coraggio di dirsi la verità.
Perché vuoi correre la tua prima e, probabilmente ancora per un bel po', unica maratona sottoritmo? Davvero vuoi caricare il tuo fucile a pallettoni e poi sparare gommini? Davvero vuoi passeggiare per 42 km per fare compagnia al tuo amico? Tre mesi con il freddo, il buio, la nebbia a mettere a punto un motore da competizione e poi il giorno di raccogliere i frutti metti il limitatore a 50 km/h? Sicuro che l'idea di impostare la corsa a velocità ridotta non sia un modo per ridurre il rischio di soffrire o di andare in crisi? Sicuro che al tuo amico serva davvero averti accanto? O non sarebbe forse meglio per lui vivere la sua prima maratona nel modo più bello: ascoltando dal primo all'ultimo i suoi 30.000 passi. Andare in crisi ed uscirne da solo, affrontare il mal di gambe e continuare a correre, forte solo del suo allenamento e della sua volontà?
Ascoltami: la città te la godrai nei giorni precedenti, ma QUEL GIORNO goditi la maratona. QUEL GIORNO metti in strada il cuore e lascia che sia lui a frustare i cavalli, metti in strada il cervello e lascia che sia lui ad agire sul morso. Lascia che le gambe diventino pesanti ed i dubbi ti assalgano perché stai correndo al TUO ritmo. E poi continua a spingere con i piedi, ad avanzare, ad inseguire i dubbi fino a costringerli a stancarsi e lasciarti.
Solo così sarai più forte.
Solo così compirai il tuo capolavoro.
Solo così avrai CORSO una maratona.