A proposito dei miei amori

«Amo correre, è una cosa che puoi fare contando sulle tue sole forze. Sui tuoi piedi e sul coraggio dei tuoi polmoni.»

Jesse Owens

martedì 15 marzo 2011

Brescia Ten

Cade a fagiuolo questa visita-parenti  a Brescia, proprio quando si tiene la Brescia art marathon. Come lasciarsi sfuggire un'occasione così? Non è che sia né abiutato né propenso a gareggiare ogni settimana, ma immaginarmi domenica mattina senza pettorale in contromano rispetto ai quasi tremila delle tre gare bresciane (42,2-21,1-10) mi metteva di malumore. Reduce dal PB di Gorizia, mentirei se dicessi che non speravo in un risultato che poi non è arrivato. Iscritto alla 10K, strapazzo un po' l'antivigilia con un pirlo (da noi sarebbe una cosa tipo spritz, ma il conte Dodo Sormani mi prepara una Negroni per fortuna "sbagliato" con il frizzantino al posto del gin che comunque mi va subito in testa). Poi si pasteggia a Bianco di Mosnel, Franciacorta, e nero dei fratelli Berlucchi, giusto per accompagnare i casoncelli e gli ottimi formaggi offerti dai nostri impeccabili ospiti. Poi si finisce a bollicine col dolce e mirto bianco con le palpebre che si abbassano ed il gomito che scivola dal bordo del tavolo.
Il sabato sono a posto. Il ritiro pettorali mi sembra un po' convulso. Siamo in dieci al banco e attendo comunque un quarto d'ora, forse perché i volontari si stanno ancora organizzando. Con il pranzo finiscono gli stravizi (non prima di aver assaporato un pirlo classico) e la sera costringo tutti a pasta al pomodoro. Fissato!
Domenica mattina mi alzo che il vento fa sbattere le imposte ed il cielo non promette una giornata propriamente agostana. In realtà non fa freddo e la pioggia risparmerà chi corre sotto i 4' al km, almeno sui 10K. In zona partenza vedo che sono predisposte delle gabbie pur non essendo stato richiesto, in fase di iscrizione, un crono indicativo sulla distanza. Mi guardo il torace e mi rendo conto di essere stato assegnato alla zona a ridosso della non competitiva. Praticamente parto da Verona. Comunque i limiti tra le gabbie non sono netti, per lo meno nelle retrovie, e riesco a portarmi in posizione più consona. Sulla gara sarò breve: il ritmo di 3'50'' al km mi è stato da subito ostico. Mantenerlo mi costa fatica, tendo ad adagiarmi sui 3'55''-4'00'', come se avessi acceso il cruise control. Corro come al solito in lieve rimonta da metà gara ma dall'ottavo in poi non recupero più molte posizioni. Chiudo in 38'55'' RT con una media di 3'54'' al km.
Semplicemente il 3'50'' non ce l'avevo nelle gambe.
Un minuto dopo il mio passaggio sotto il traguardo comincia a piovere e Laura con Leo nel passeggino è costretta ad abbandonare la non competitiva. Mi ritrovano, non so come, tra le decine di matelline dorate che ci rendono tutti uguali.
E così, traditi chi dal tempo cronometrico, chi dal tempo atmosferico, ci rifugiamo in ristorante dove mi uccido con soutè di cozze e vongole, grigliata mista di pesce e meringata passata in forno al cioccolato.
Condizione: lieve flessione.
Bilancio calorico: vergognoso.
Bilancio relazionale: faccina che ride. Bel fine settimana in cui siamo stati coccolati dai nostri ospiti e, caso raro, mi sono goduto la mia famiglia per tre giorni filati.
Progetti per il futuro: stop con le garette e sotto con i lunghissimi che a Trieste manca poco più di una Quaresima (in realtà giovedì ci sarebbe una 7km saliscendi qui vicino... no no, giuro che non ci vado).

PS: venerdì in pista a Gradisca c'era uno che girava in macchina. Seat Ibiza. Giuro. Altro che il motorino di nicolap.

2 commenti:

  1. Bellissimo fine settimana, anche se ipercalorico.

    nota positiva, porti a casa la certezza del tuo potenziale sui 10km.
    Non è poco per organizzare al meglio le prossime sedute.

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