A proposito dei miei amori

«Amo correre, è una cosa che puoi fare contando sulle tue sole forze. Sui tuoi piedi e sul coraggio dei tuoi polmoni.»

Jesse Owens

mercoledì 29 agosto 2012

Verso Venezia - settimana 3

Archiviata una mezza corsa con buon margine almeno fino al 15 km, lunedì mattina 9 km rigeneranti con gambe abbastanza appesantite. Martedì seduta inedita per me: 5k a 4'08'' + 4' da fermo seguiti da 8x500 in 1'50'' con recupero 1'30'' sempre da fermo. Prove corse in facilità con qualche fastidio da acido lattico nelle ultime due. Mercoledì 16k con progressione finale un po' difficoltosa e giovedì 3x5k a 4'12'' recupero 1k a 4'35''. Seduta corsa con un vento molto fastidioso ma terminata in buona efficienza per un totale di 22 km compresi riscaldamento e defaticamento. Venerdì il riposo che precede  il primo quasi-lunghissimo: 28k corsi, per necessità di riposo (a letto alle due dopo cena con amici), dalle 9 alle 11 con tanto caldo e tanta testa. Rifornimento idrico ogni 4 km attaccato ai rubinetti dei numerosi cimiteri dei dintorni. Difficoltosa la piccola progressione finale a ritmo maratona. Media finale 4'42'' che, considerato il clima, mi soddisfa pienamente. Concludo domenica dopo una festa di matrimonio finita "in bellezza" alle 3 (macchina in parcheggio per tutta la notte con portafoglio sul tetto, ritrovato al mattino) con 11k facili. Totale settimana: circa 96 km.
Dopo Klagenfurt ho cominciato ad usare le Vomero 7 senza alcun fastidio rispetto al modello precedente. Purtroppo questo paio non arriverà alla maratona.
Al momento reggo la preparazione ed i chilometraggi, bisognerà vedere sul lungo termine. Segnalo solo qualche vago e transitorio fastidio all'area anteriore delle ginocchia in fase di riscaldamento che poi scompare nel corso della seduta e non si ripresenta a riposo.
La settimana corrente presenta due sedute specifiche e si conclude con il lunghissimo di 32 km con un chilometraggio complessivo, nelle intenzioni, in crescita rispetto alle precedenti.

martedì 21 agosto 2012

Verso Venezia - Settimana 1 e 2

Terminato un periodo davvero faticoso al lavoro causa carenza di organico, mi ero ripromesso di valutare seriamente l'opportunità di trasferire la mia iscrizione alla Venice Marathon 2012 al 2013. In pratica mi ero dato tempo 2 settimane dal 5 agosto per verificare se fossi stato in grado di impegnarmi seriamente nella preparazione di una maratona.

Settimana 1:
Non parte sotto i migliori auspici la prima settimana di preparazione. Sono costretto a stare fermo il lunedì e cominciare il martedì con una seduta di fondo lento con progressione finale per un totale di quasi 16 km. Mercoledì poi era il momento di una seduta che si rivelerà più tosta del previsto: 3x3000 a 4'05'' con recupero 1000 a 4'35''. Eccedo un po' nelle prove e chiudo affaticato con una media di 4'01'' al km nelle prove e 4'30'' nei recuperi. Decido di riposare il giorno successivo per non eccedere nel carico dopo due mesi di chilometraggi settimanali attorno ai 55 km. Venerdì nuovamente 17 km di fondo lento con chiusura in progressione davvero facile. Sabato e domenica sono impegnato in un addio al celibato in montagna che, facendomi totalizzare circa 6 ore di sonno totale in due notti mi induce a non correre. La prima settimana termina con sole tre sedute ed un chilometraggio totale di circa 48 km. Un po' scoraggiante.

Settimana 2:
Anche questa settimana comincia male. Esco lunedì alle tre del pomeriggio per un fondo lento che avrebbe dovuto essere di 24 km, ma al km 8 giro il sedere e torno a casa, affaticato, assetato, ma non particolarmente demoralizzato. Avrei potuto portare a termine, pur con grande fatica, tutta la seduta, ma ho preferito conservare le energie per la settimana. Inoltre avevo già corso 24 km due settimane prima, distanza che quindi avevo nelle gambe senza problemi, in condizioni un po' più "fisiologiche".
Martedì mattina 8 km facili cin sensazioni nettamente migliori. Mercoledì 10x1000 a 3'56, con recupero 400 metri a 4'35'' al km. Anche stavolta esagero un po' con l'andatura nelle prove e per finire la seduta sono costretto a rallentare, seppur di poco, nel recupero delle ultime tre ripetute. Seduta di complessivi 18,5 km. Giovedì corsa in progressione di 16 km con discrete sensazioni e venerdì fondo lento di 12 con gambe non brillanti ma comunque capaci di un po' di vivacità nel finale. Sabato riposo e trasferimento a Klagenfurt. Domenica la mezza maratona (sempre ottimamente organizzata) più bella della Carinzia che ho condotto con pazienza fino al km 15 a 4'23'' (poco più veloce del ritmo maratona) per poi mollare le gambe negli ultimi 6 km, non scorrevolissimi, ad un ritmo di 4'00'' al km non proprio spontaneo ma nemmeno eccessivamente difficoltoso. Chiudo poco sotto l'ora e 30, meglio che da programma, ma soprattutto senza indolenzimenti.
Settimana iniziata male e chiusa bene per un totale di quasi 95 km, senza particolari problemi. Adesso si comincia a ragionare e Venezia sembra possibile.

A breve racconto sintetico del fine settimana austriaco.
A tutti buone corse!

giovedì 2 agosto 2012

Allucinante!

Ieri sera avevo fretta. In programma un'uscita di 15 km a 4'25'' + 3 di riscaldamento e solo 70' a disposizione. Accorcio il riscaldamento a 1,5 km e parto al ritmo prefissato, forse un pelo più veloce, ma sono riposato e me lo posso permettere. Scelgo il giro per Poggio Terza Armata, ai piedi del Monte San Michele, di circa 17 km, sempre lievemente ondulato e con qualche gradito tratto in ombra. Dopo essere transitato dietro il cimitero di Gradisca e sotto l'autostrada in costruzione, percorro quasi tutta via Aquileia e mi immetto nel viale Trieste per raggiungere il ponte sull'Isonzo che mi conduce nel comune di Sagrado. Qui svolto lungo il fiume e mi porto, costeggiando la ferrovia, verso l'asilo nido che Leonardo ha frequentato fino a qualche settimana fa.
Dopo qualche centinaio di metri sento il familiare rumore del treno che giunge alle mie spalle. Mi volto e salto sul binario di destra. Non passa molto tempo che la locomotiva mi raggiunge e comincia lentamente a sopravanzarmi. Per qualche centinaio di metri il convoglio mi sfila accanto e la mia insicurezza mi impedisce di provare a stare al suo passo. Del resto ad occhio viaggerà sui cento all'ora ed è in accelerazione dopo la galleria in curva di Sagrado. All'altezza dell'asilo nido però decido di provarci: aumento la frequanza del passo, porto il respiro ad un rapporto di 1:1 con la falcata ed i vagoni smettono di passarmi avanti per sembrare fermi. Le traversine di legno screpolato dal sole e dal tempo scorrono veloci sotto i miei piedi ed alla lieve curva a destra che allontana dall'Isonzo riesco anche ad avvicinarmi alla locomotiva. Sbuffo come una vaporiera ma il passo è sempre disteso ed elegante. Penso di riuscire a portarmi davanti al treno prima di raggiungere l'incrocio che mi riporterà indietro vetrso casa e mi costringerà ad abbandonare la sfida. Quando ormai sono all'altezza del macchinista, che tra l'altro mi guarda con aria annoiata aspirando una boccata di fumo da una Malboro 100's, riportando lo sgurdo davanti a me, capisco perché non si cura di aumentare la velocità: un altro treno sopraggiunge dalla direzione opposta, percorrendo il binario che ci porterà ad un inevitabile scontro. Per un momento penso di provare a saltarlo ma calcolando la somma delle velocità mi servirebbe un volo di non meno di 15 secondi, cosa possibile solo in momenti di buona forma fisica. Per un attimo mi balena l'idea di fermarlo ma ho le Vomero nuove e pensare di scivolare all'indietro per un paio di chilometri con le suole che fumano sui binari roventi mi sembra uno spreco, in questi tempi di crisi. Mi vedo costretto ad abbandonare il binario ed a lasciare sfilare i due treni che si incrociano con un fischio che, a me, suona di scherno.
Ormai sono al ponticello che segna il punto più lontano da casa. Ho già percorso quasi 10 km a ritmo maratona e dovrei avere sensazioni migliori. Solitamente a fine preparazione sono in grado di percorrere 25 km a quasto ritmo, pur non senza fatica, ma mancano tre mesi a Venezia e di tempo ce n'è. Mi attende una parte difficile del percorso, fatto di un lento ascendere fino al centro di Farra. In centro a Gradisca ritrovo come sempre un po' di freschezza che mi aiuta a superare il dolce falsopiano che riporta alla strada della Mainizza. Mancano solo tre km e il pensiero della conclusione della seduta mi aiuta a spingere ancora un po' terminando i 15,5 km ad una media di 4'23'' al km, che, con il riscaldamento in totale fanno 17 km.
Sono in ritardo di soli 5' minuti e rientro in casa gocciolante: è il mio turno con i due bambini mentre Laura esce per i suoi primi 20' filati.
Nella nuova casa non ho ancora il box doccia e faccio il solito disastro in bagno.
Prima che Laura torni voglio scendere nel prato dietro casa a raccogliere ancora un po' di quagli ottimi funghetti che mi sono mangiato a mezzogiorno e che mi danno un piacevole senso di testa leggera...