A proposito dei miei amori

«Amo correre, è una cosa che puoi fare contando sulle tue sole forze. Sui tuoi piedi e sul coraggio dei tuoi polmoni.»

Jesse Owens

martedì 22 settembre 2009

Mi arrendo all'evidenza



Dopo le illusioni create dall'assenza di sintomi in seguito a tre giorni di riposo, domenica le mie certezze hanno cominciato a vacillare. I 7 km abbondanti percorsi a ritmo blando con finale in progressione mi avevano detto che il problema al ginocchio non era completamente risolto. Infatti, quando negli ultimi 1000 metri ho spinto un po' per verificare le condizioni dell'articolazione, mi sono reso conto che per angoli del ginocchio un po' più accentuati, come quelli raggiunti per andature sostenute, nella fase di richiamo il tendine ricominciava a farsi sentire. Qualche minuto dopo, durante lo stretching, il dolore ha cominciato ad attenuarsi e la sera era già quasi scomprso, lasciandomi speranzoso. Lunedì sera poi ho recuperato la corsa a ritmo medio che avrei dovuto fare domenica. Durante la prova non ho avuto alcun problema, come classicamente succede in questa sindrome ma, alla fine dell'allenamento, i dolori erano intensi. Nella notte mi sono svegliato un paio di volte per il dolore acuito dal movimento nel letto e questa mattina scendere le scale mi è stato difficoltoso, così come camminare una mezz'oretta con Leonardo nel marsupio. Ammetto di essere infortunato e di avere bisogno di uno stop. Sto analizzando le cause del problema, ma avrò, purtroppo, tutto il tempo per individuarle e riportarle in un prossimo post. Intanto la mezza di Udine salta.

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