A proposito dei miei amori

«Amo correre, è una cosa che puoi fare contando sulle tue sole forze. Sui tuoi piedi e sul coraggio dei tuoi polmoni.»

Jesse Owens

domenica 10 novembre 2013

Il post maratona

Parola d'ordine: no stress.
E così, assecondando la mia voglia di correre, pari a zero almeno nei primi 3 giorni, ho riposato per 6 giorni consecutivi, riprendendo solo la domenica successiva (8 giorni fa) giusto per approfittare di una bella giornata.
Il tempo a Tirana fino ad oggi è stato a dir poco settembrino, eccezionale anche a questa latitudine a novembre inoltrato, con necessità di un leggero intimo solo nelle ore precedenti il sorgere del sole (e solo perché io sono freddoloso), con cielo sereno e temperature ben oltre i 20 gradi per tutto l'arco della giornata. Inoltre lo spostamento d'orario permette di uscire prima delle 6 senza luce frontale e di intravvedere una debole luce attraverso le tapparelle all'ora della sveglia, elemento di non poco conto nella lotta tra bip-bip del telefonino e tepore delle coperte.
Domenica scorsa allora ho reinfilato le scarpe e mi sono rifatto vivo al lago con un giro in assoluta ignoranza di qualsiasi dato che non fosse di provenienza dagli arti inferiori. Nel risalire a casa ho sfruttato la salita per 6 sprint con precoce affaticamento e sereno rientro a casa. In totale 50 minuti di corsa con gambe indolenzite dall'inusuale e benefico sforzo. Lunedì ancora riposo e martedì 10 km in progressione senza forzare e quindi con buone sensazioni. Non c'è che dire, ho bisogno di risvegliare le gambe e l'amico maratoneta Piergiovanni, già 2 volte under 3hs, mi aiuta con un programma di ripresa dell'agilità che mercoledì prevede una decina di prove sui 300 metri con recupero identico in 90''. Non disponendo di percorsi misurati mi accontento di andare in 63-64 secondi e tornare come da programma. Con il susseguirsi delle prove la falcata si fa via via più appesantita e chiudo la sezion specifica della seduta dopo 28 minuti circa e 11 ripetizioni. Giovedì 15 k in scioltezza con buona media finale. Venerdì mi impigrisco a letto pur svegliandomi qualche minuto prima dell'ora stabilita ma penso che valga ancora la regola del "no stress".  La seduta passa a sabato mattina: dopo 7-8 km di fondo lento produco alcuni sprint in salita con efficienza migliore rispetto a 5 giorni prima. Mi fermo a 8, quando sento che la spinta viene a mancare alla fine dell'ascesa.
Tempo di fare colazione e sono di nuovo al lago con Leonardo per una "corsa" benefica a favore dei bambini di Tirana. La giornata è meravigliosa e si fatica a stare sotto il sole con la t-shirt regalata dall'Organizzazione. L'atmosfera è festosa, è una corsa per bambini e gli adulti accompagnano soltanto, ciò nonostante non mancano i booster ai polpacci di un papà ed un paio di personaggi che, agguerriti, si piazzano in prima fila pronti a scattare allo sparo.
Sono 5 km, non certo una corsa adatta ad un bambino di 4 anni come Leonardo. Cerco di spiegargli che dovremo camminare, soprattutto all'inizio, ma desisto subito: la corsa per lui è solo spontaneità, perché rovinarla con le mie raccomandazioni da vecchio? Dopo i primi metri un po' affollati riusciamo a trovare spazio e correre sotto i faggi e tra i passanti è una vera meraviglia. Nonostante le asperità Leonardo corre con regolarità per 2 chilometri poi ovviamente desiste. Gli altri 3 saranno all'insegna dei "perché?" e dei lamenti sul traguardo che non arriva... nulla di nuovo, quindi.
All'arrivo è una festa. Mamma e Cecilia ci aspettano per incitarci e tagliamo il traguardo in mezzo a tanti genitori e bambini accaldati. Leonardo si gusta i meritati "Boccòrn" (pop-corn) ed io una Coca fresca in un bar all'aperto. Appena recupero il cavetto della macchina fotografica scarico le foto del baby-runner.
Oggi si purga. 20 km con le salite sulle gambe sono, per me, una seduta fastidiosa. Riesco ad incrementare negli ultimi 5 chilometri ma è una faticaccia. So però che dal pomeriggio il tempo cambia e mi godo l'ultima seduta asciutta e tiepida. Chiudo a 4'34'' di media, non un granché per quello che doveva essere un progressivo, ma mi va bene.
Nel pomeriggio bambini a letto e divano sotto la copertina con Laura. Temporale fuori e caminetto dentro.
Chi sta meglio di me?
Buona settimana e buon autunno.

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