A proposito dei miei amori

«Amo correre, è una cosa che puoi fare contando sulle tue sole forze. Sui tuoi piedi e sul coraggio dei tuoi polmoni.»

Jesse Owens

lunedì 17 ottobre 2011

Paranormale e parafulmini

Mercoledì tocca a me andare a prendere Leonardo all'asilo nido. Nella fretta di uscire di casa, tra la doccia e l'affannosa ricerca delle chiavi della macchina mi passa per la testa un'immagine: Leonardo che dorme nella carrozzina dell'asilo. Tale posto è riservato al bambino che si addormenta "fuori orario" e quindi non può essere accompagnato nella stanza della nanna. Da "piccolo" gli succedeva quando dormiva poco la notte perché "covava" una qualche magagna infettiva.
Pochi minuti dopo arrivo all'asilo e la maestra me lo presenta addormentato nel passeggino: ha la febbre.

Ora, nessuno metta in dubbio ciò che è successo. Ciò che scrivo è assolutamente vero. Fino a prova contratria, l'accaduto ha del "paranormale".

Fino a prova contraria? Scusa, ma chi è che deve addurre le prove che si tratti di un fenomeno paranormale? Chi lo sostiene o chi lo nega? E' giusto etichettare come paranormale tutto ciò che sembra non avere una spiegazione scientifica?
"Io credo al paranormale" sembra tanto un atto di fede mentre forse dovrebbe essere un atto di conoscenza, affinchè non sia paranormale ciò che si misconosce, ma si conosca ciò che è paranormale, con il rischio che diventi "normale"... e perda il suo fascino.

Sì, perchè la storia che vi ho raccontato è successa ma ve la rendo un po' meno accattivante.

Nella notte tra martedì e mercoledì Leonardo si è svegliato almeno 5 volte, con un breve lamento, riaddormentandosi quasi subito. "Proprio come quando si sta ammalando" ho pensato. Verso le sette del mattino è venuto nel lettone e poco dopo è suonata la sveglia. Capita che qualche mattina si svegli di cattivo umore, in verità di rado, però questa è una di quelle mattine. Piange e non sappiamo perché. Gli tasto la fronte e mi sembra fresca. Poi a colazione non mangia volentieri. Lo portiamo in asilo e, diversamente dal solito, piange al momento di raggiugnere gli amichetti nella sala dei giochi. Nel corso della mattinata metto insieme gli elementi e mi dico che, se in asilo avesse avuto la febbre, ci avrebbero chiamato, ed invece niente.
Poi, uscito dalla doccia, ricordo alcune altre occasioni in cui, stanco della nottata quasi insonne a causa di disturbi che lui non sapeva riferire, all'asilo crollava e ci veniva riconsegnato assopito nel passeggino.

Ecco, sinceramente è successo così.

Ma perché a me non succede mai niente di paranormale? Non sarà mica che sono cieco e non vedo ciò che molti altri vedono? O magari vedo e non credo? O magari vedo e proprio per questo non credo...

Che nelle chiese si predichi non rende inutili i parafulmini su di esse. (Georg Christoph Lichtenberg).

2 commenti:

  1. Buongiorno Turco.
    Mi metto nei tuoi panni e credo che hai vissuto un momento di sensibilità da "parapapà".
    Normale no?

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  2. Mi piace: parapapà>normale no?

    Sì, ma inusuale, non è che ci sono abituato... ad essere papà, intendo!

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