A proposito dei miei amori

«Amo correre, è una cosa che puoi fare contando sulle tue sole forze. Sui tuoi piedi e sul coraggio dei tuoi polmoni.»

Jesse Owens

giovedì 8 settembre 2011

In mezzo al guado

Fase di transizione, non facile da gestire.
Faccio comunque tesoro del consiglio datomi da Giuseppe poco tempo fa: "Finalizzare per un solo obiettivo".
La tentazione di partecipare alle mille gare in calendario tra settembre e ottobre rischia di fare disperdere tante energie e, in un periodo in cui il chilometraggio settimanale cresce e le sedute specifiche si fanno più dure, l'infortunio da sovraccarico attende il Turco come l'avvoltoio la carogna.
Decido quindi di dare la priorità assoluta alla preparazione della maratona di Firenze, correndo le varie manifestazioni intermedie con un briciolo di freno a mano tirato almeno nella prima parte. Considerato infatti che si tratta di gare comprese tra i 15 ed i 21 km, la fase di recupero post-gara non dovrebbe richiedere più di 48 ore, a meno di crisi organiche che mi costringerebbero a raschiare il fondo del barile e quindi a "cannibalizzarmi" i muscoli.
Al momento quindi è piuttosto improbabile che a Buttrio migliori il mio personale sull'ora, ma è certamente possibile che migliori il risultato dell'anno scorso, quando ho corso "in calando". Infatti corsi i primi 8 giri in 3'30'' a giro e gli ultimi 8 a 3'39'' a giro (ogni giro 874 metri, mossi). Quest'anno intendo correre i primi 8 giri a 3'34''-3'35'', accumulando 35''-40'' di ritardo rispetto allo scorso anno, e gli ultimi 8 a 3'30'', reuperando quindi il gap nei giri tra il nono e il tredicesimo e cercando di guadagnare una ventina di secondi negli ultimi due giri, che mi porterebbero a quota 14,7 e spiccioli. Condizione permettendo.
Questa andatura dovrebbe permettermi di essere in buono stato già martedì mattina per un IT(12x400) e di essere in grado di affrontare l'altra seduta specifica settimanale che è il LL di 27 km che sono costretto ad anticipare a venerdì.
Domenica 18 la squadra American Gigolò mi onora del suo invito alla 6x1 ora di Marinella in cui sarò lo staffetista finale (efficace e bello da vedere, come disse mio cognato l'anno scorso... già evidentemente provato da un paio di calici di nero). Vedremo che segni avrà lasciato il lunghissimo di venerdì, visto che sull'accidentato terreno di Marinella è necessaria buona efficienza di tricipite surale. L'anno scorso ci siamo piazzati al secondo posto nel fango che in certe zone inghiottiva mezza scarpa ed io percorsi 14,5 km con gran divertimento. A seguire spaghettata, grigliata e premi in natura generosamente offerti dall'organizzazione, spartana ma generosa.

3 commenti:

  1. difficile gestirsi e resistere alle tentazioni delle varie gare, eppure è fondamentale per raggiungere un unico grande obbiettivo, invece se vuoi divertirti, fai come vuoi e spacca, però prima o poi si paga pegno purtroppo..
    in bocca al lupo

    RispondiElimina
  2. Hai ragione, è una questione di scelte! In realtà, in passato, le mie migliori prestazioni in mezza le ho ottenute in corso di preparazione di maratona. Questo evidentemente perché il carico chilometrico sostenuto migliorava la mia efficienza. Vista sotto un'angolatura diversa: quando non mi alleno per la maratona le mie prestazioni sulla mezza scadono. Ergo: dovrei allenarmi meglio per la mezza, e solo per la mezza.
    Crepi!

    RispondiElimina
  3. A questo punto il consiglio provo a dartelo più completo.
    Se la domenica corri per l'ora e lo farai bene, è meglio saltare il lavoro di martedì e spostarlo per il mercoledì.
    Il trauma di una gara mostra i suoi effetti più acuti 48 ore dopo l'evento.
    Ecco perché anche il venerdì, 48 ore prima della gara, sarebbe meglio non affaticarsi.
    Buone corse.

    RispondiElimina