A proposito dei miei amori

«Amo correre, è una cosa che puoi fare contando sulle tue sole forze. Sui tuoi piedi e sul coraggio dei tuoi polmoni.»

Jesse Owens

domenica 15 agosto 2010

All'ombra dell'ara pacis

Altra garetta Ballaben, animatore del circuito podistico estivo nel Goriziano. Molti lo criticano ma dimenticano che se non ci fosse lui le possibilità di gareggiare in porvincia sarebbero più che dimezzate, o peggio, se consideriamo solo la stagione estiva.

La corsa si svolge a Medea, all'ombra dell'ara pacis.

Parco partenti ristretto, ma stavolta c'è qualità. Riscaldamento frettoloso perché sono arrivato un po' in ritardo ma lo start tarda molto più di me, tanto che mi trovo a stare fermo un quarto d'ora ad attendere il via.

Partenza a razzo di molti ma purtroppo per me so che stavolta pochi di loro si spegneranno lungo il percorso. Io parto del mio passo, ascoltando gambe e respiro e assestandomi attorno alla quindicesima posizione. Il percorso è ondulato, per l'ottanta per cento su sterrato, dichiarato 7,7 km. Dopo un primo km di apparente stabilità, mentre i primi hanno già preso il largo, cominciano i primi cedimenti. Le mie gambe non sono brillanti ma non soffro particolarmente i saliscendi continui, anche perché si corre al fresco dell'ombra del bosco. Al terzo chilometro svolta secca a sinistra su una stradaccia piena di pozzanghere. Raggiungo un runner della Friulintagli, dal fisico e dal passo evidentemente più avvezzi alla corsa di quanto non mostri il mio. Sembra sottoritmo, probabilmente per scelta, chissà. Resto a qualche metro da lui per il successivo rettilineo e poi mi affianco nell'ultimo tratto diritto che conduce ai meno tre all'arrivo. In questo tratto, tra i campi, spira un forte vento contrario e io mi sposto dalla sua scia. Non sono un "succhiaruote" e non intendo farmi facilitare dalla sua presenza. Viaggiamo costanti, ma non so a quanto. Di certo il mio passo si è appesantito e da qualche minuto è comprso un dolore, lieve, al fianco destro. Dietro c'è un runner che ho superato un paio di km prima e che non sembra mollare. Restro con l'uomo Friulintagli e sento dal suo respiro che ne ha abbondantemente più di me. Lui non allunga e io non accenno a superarlo perché so che non posso permettermelo.

Intanto davanti c'è uno spilungone in arancione che se ne sta là, a duecento metri, senza dare segno di cedimento. In prossimità dell'ultimo km il mio compagno di corsa comincia ad andare in progressione, io vado con lui ma prendo rapidamente 5-6 metri che non recupererò più. Intanto dietro si è fatto il vuoto. Ad una svolta vedo l'uomo in arancione a 100 metri. Evidentemente ha ceduto, ma troppo tardi.

Chiudo dodicesimo in 31'51'', deluso ed appesantito. Mi autoinfliggo altri 5 km di defaticamento e mi cambio sull'asfalto umido che esala vapore appiccicoso.

A quanto sono andato? Se sono 7,7...

Nel pomeriggio controllo sul pedometro di google. Un pezzettino non figura nelle mappe, ma nella peggiore delle ipotesi sono 8,4 km, che vuol dire che li ho chiusi in 3'48''/km. La medesima andatura l'avevo fatta sui 3000 in staffetta a Jalmicco circa 1 mese fa ad onor del vero con un clima diverso.

Domenica prossima mezza di Velden in relativa tranquillità: 4'15'' per 15 km e poi 4'00''-4'05'' nel finale. L'anno scorso, nello stesso intento, l'ho chiusa affaticato in 88'19'' . Quest anno mi andrebbe bene fare lo stesso, magari faticando un po' meno. Giusto per dire che sto meglio.

Il vero test sarà la 24x1 ora di Buttrio, 12 settembre.

2 commenti:

  1. Ciao, non vorrei che poi ti autoinfliggi altri 5km...però erano 7,7km "spaccati", ho girato a 3'30" regolare (magari a 3'13"!!!!)
    Buone corse,
    Walter

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  2. Altri 5 no, ma un paio, su una gamba sola! :)

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