A proposito dei miei amori

«Amo correre, è una cosa che puoi fare contando sulle tue sole forze. Sui tuoi piedi e sul coraggio dei tuoi polmoni.»

Jesse Owens

domenica 7 ottobre 2012

Verso Venezia - settimane 7, 8 e 9: i lunghissimi

Involontario silenzio negli ultimi 10 giorni in cui la preparazione per la maratona di Venezia sta ormai assumendo la forma definitiva.
Le ultime 3 settimane sono state caratterizzate di chilometraggi sempre sostanziosi (105-85-108) e da una intercorrente infezione delle alte vie respiratorie che mi ha fatto propendere per un giorno di riposo in più nella settimana di mezzo. All'inizio di questa settimana ho avuto qualche difficoltà in un paio di uscite facili, probabilmente per qualche strascico della virosi.
La settimana 7 è stata caratterizzata da due sedute specifiche: una costituita da variazioni di ritmo (10x1000 a 4'10'' e rec a 1000 a 4'40'') tutto in gran facilità, ed una rappresentata dal primo lunghissimo "alla Tergat", domenica, come già annunciato. All'alba di domenica mattina 23 settembre, concentrato e riposato, mi immetto sul circuito di Farra-San Lorenzo (5 km) e, senza contare i giri, comincio a macinare km con le solite piccole difficoltà a raggiungere il passo adeguato nei primi km. Lentamente però mi porto a regime e raggiungo senza mai spremermi il km 32. Di lì 2 km a 4'/km con ottime sensazioni nei primi 6' e affaticamento, neanche eccessivo, per gli ultimi 500 metri, dove ho netta la sensazione di aver bruciato anche gli ultimi grammi di glicogeno. Media dei 32 km: 4'31'' come da programma. E via il primo lunghissimo.
Lunedì e martedì le gambe dolgono, anche più di quanto mi aspettassi. Esco comunque per un paio di sedute di 12 km in tranquillità. Mercoledì mi attende l'unica seduta piuttosto impegnativa, almeno mentalmente. Correre 20 km, seppur al ritmo del fondo lento, ed essere al lavoro alle 8 del mattino richiede una levataccia anche per chi è abituato alla sveglia ben prima delle sei. Praticamente mi butto giù dal letto alle 4.47 e alle cinque e mezza sono già a ritmo. La seduta va e le gambe finalmente smettono di pungere. E' la gola però che brucia e nel pomeriggio dolori muscolari diffusi mi fanno propendere per il riposo sia venerdì mattina che sabato. Solito virus d'importazione made in Scuola dell'Infanzia. La settimana è comunque una settimana a carico chilometrico contenuto e non mi pereoccupa aver saltato un fondo lento di 10 k. Domenica mi attende un 3x7000 a ritmo gara, con recuperi di 1 km tranquillo a 4'55''. La seduta scivola via senza sforzo e l'ultimo 7000 passa velocemente ad un ritmo un pelo più allegro del dovuto. So bene però che i malanni si pagano la settimana successiva ed infatti lunedì e martedì è una pena tenere i 4'40'' per 1 ora. Mercoledì 3 ottobre soffro nei 10+10 (10 km a 4'45'' + 10 km a 4'20'') e solo sul finale riesco a correre a ritmo senza dover spingere più del dovuto. La seduta mi impegna più dell'atteso. Per fortuna giovedì mi attendono solo 10 km e venerdì qualche km solo per muovere la gamba. In verità venerdì mi trovo ad un Congresso e quando arrivo vedo che qualche volenteroso ha organizzato la "maratona" (4 km circa) (testuale). Mi iscrivo e, come previsto, è una garetta piacevole tra Colleghi, purtroppo corsa nel centro di Vicenza alla 18 facendo slalom tra gli ignari passanti. Tre giri di circa 1300 metri. In autobus qualcuno fa pretattica e si raggiunge l'accordo di correre tutti insieme per due giri e poi, ognuno al suo passo. Partiti a 6' al km facciamo un certo effetto sulla gente. L'organizzatore del Congresso ha infatti fornito pantaloncini e maglietta sponsorizzati e 13 podisti vestiti uguali in centro provocano non pochi commenti (e non tutti lusinghieri). Al termine del primo giro il vincitore della gara precedente (due anni fa) cambia passo e se ne va. Gli accordi non erano tali e non lo seguo. Ma gli altri podisti, anche un po' contrariati, mi incitano ad andarlo a prendere. Accelero e mi tengo a distanza per vedere quanto regge. Ha un vantaggio di 30 metri e non corre male. Dopo circa 700 metri, pur mantenedo lo stesso ritmo, comincio ad avvicinarlo rapidamente e quando si gira a sinistra lo passo a destra e lo avviso che ci sono. Procedo del mio ritmo ma lui è già da un pezzo al 100% e mancano ancora 1500 metri. Non lo rivedrò più e non mi volterò più nemmeno per vedere dove sia, anche spendendo un briciolo troppo per quello che era necessario. Terminata la simpatica gara comincia il calvario del rientro in albergo che mi porterà a ritardare all'appuntamento con mia moglie che mi ha raggiunto in treno in città. La serata è piacevolissima, aperitivo, cena in risotrantino tipico, Mojito per lei e Negroni per me e arrivo in albergo vagamente allegro ;-). E che strano cenare senza il frastuono dei figli (grazie alle due nonne!).
Sabato non lo vivo proprio come una vigilia di lunghissimo. Passiamo la giornata in giro per Vicenza, la mattina alla mostra "Raffaello verso Picasso" nella belllissima Basilica Palladiana appena restaurata (consigliatissima la visita) ed il pomeriggio... shopping selvaggio. In tutto sono 6-7 ore in piedi. Sono un po' preoccupato perchè il giorno dopo ho "l'esame finale".
Stamattina... sveglia alle 6 ma mi concedo 10' a godermi il rumore dell'acquazzone sul tetto in legno. Mi preparo lentamente per lasciare il tempo alle gambe (e alla testa) di svegliarsi. Alle 7 sono in strada e, dopo 10' di riscaldamento, mi immetto sull'ormai tradizionale circuito da lunghissimo. Stavolta mi porto ad andatura di crociera quasi subito ed il tempo passa tra mille pensieri scatenti dalla selva di schippettate che riempiono l'aria e i tanti animali terrorizzati che mi attraversano la strada per gettarsi tra le vigne. Ragazzi, difficile non tifare per la lepre quando è inseguita da tre cani e da due cacciatori armati...
Non penso ai 7 giri da completare ma rimango concentrato sul ritmo. Per i primi 10 km cerco di gestire un dolore al tricipite surale destro che mi infatidisce da una settimana, ma dopo i primi due giri mi sciolgo e corro con facilità. Il ritmo è sempre spontaneamente lievissimamente più veloce del dovuto e mi devo continuamente frenare con il pensiero che, fino ai 30, tutto serve solo per svuotare il serbatoio. Infatti dal km 30 (2h15' e spiccioli) la corsa si fa un po' meno rotonda ma non devo forzare per mantenere il ritmo. Al km 35 allungo il passo e faccio girare le gambe. 3'55'' il km 36 senza spingere eccessivamente, 4'03'' il km 37 lasciando andare un po' le gambe nel finale. Tengo il ritmo del fondo lento nell'ultimo km che mi separa da casa, facile, anche perché un po' in discesa e cammino gli ultimi 2-300 metri. Chiudo 38 km in 2 ore 50', stanco, ma sicuramente in grado di correre altri 4 km dignitosamente.
Mi sento soddisfatto, l'ultimo vero lunghissimo è andato maglio del previsto. Adesso c'è da vedere come lo recupererò, visto che stanotte lavoro. Giovedì 10x1000, poi domenica bigiornaliero 21+21 e quindi si comincia a calare un po' i carichi chilometrici.
Cauto ottimismo.

giovedì 20 settembre 2012

Verso Venezia - settimana 6

Settimana, la scorsa, di molto volume nella tabella proposta da Roberto Albanesi nel suo sito.
Due le sedute "specifiche": una caratterizzata da variazioni di ritmo, alternando 2 km a 4'05'' a 1 km a 4'40'' per 4 volte, ed un lungo nel fine settimana con ritmi prossimi a quelli tipici dei lunghissimi proposti dall'ingegnere. Nel mezzo quasi 60 km di fondo lento.
Sicuramente la seduta che incuteva più timore era il lungo di 28 km a ritmo gara +10'' seguito alla sera, dopo un pasto ipoglucidico, da 8 km di fondo lento. Considerata la stanchezza avvertita negli ultimi 4 km al mattino ero abbastanza preoccupato. In realtà gli 8 km serali sono stati di una facilità sorprendente e addirittura ho dovuto frenarmi ben sapendo che il mattino dopo il fondo lento sarebbe stato più faticoso. Devo dire che le variazioni di ritmo del mercoledì si sono rivelate più ostiche del previsto, probabilmente a causa della stanchezza accumulata il giorno prima in un fondo lento di 20 chilometri.

Chiudo la settimana con 116 km (di cui 10 tra risc e def) che costituisce, per me, un record.

La settimana corrente si chiude invece con il primo lunghissimo alla Tergat (copyright R.Albanesi).
Farò sapere. Se non mi sentite dite a mia moglie che le voglio bene ;-)

lunedì 17 settembre 2012

Dove sei andato in ferie?

Quasi che fosse obbligatorio andare da qualche parte per poterle definire tali, quest'anno le ferie le ho passate a casa. O comunque nei suoi dintorni.
Già potersi dedicare ai bambini è una gran vacanza, soprattutto a Leonardo che, nel periodo di carenza di personale nel nostro reparto, aveva preso a dire: "Mamma, adesso che il papà non c'è più, posso venire a dormire nel lettone?" e io, vai di toccatine i maroni.
Qualcosa l'abbiamo fatta e anche la mamma è stata accontentata con il completamento dei battiscopa, del muro del bagno e con lo spostamento della porta del ripostiglio, tutte azioni, è risaputo, di importanza vitale, quanto meno per l'equilibrio della coppia.
Va da sè che la piccola Cecilia è venuta a rimorchio tollerando come Giobbe le varie attività, ludiche per tutti, tranne che per lei.
Da segnalare: Gulliverlandia a Lignano. Parco divertimenti per bambini, in sè non male, ma vi si respira un'aria di trascuratezza e di "minimo indispensabile" che fa un po' tristezza. Giostre rese opache dal tempo e non più ridipinte e attrezzature malfunzionanti forse colpiscono solo noi adulti, visto che Leonardo si è divertito come un matto. Anche se devo ammettere che i giri sui kart col motore del rasaerba divertivano me e altri papà, sempre in gara per prendere il cordolo interno e non farsi passare.
Grotte di Postumia: da vedere. Spettacolo. Dieci minuti di trenino elettrico, un'ora di cammino e di nuovo in trenino. Forse 22 euro sono un po' troppi per pensare di tornarci, però una volta vanno visitate. Anche solo per il brivido dell'improvviso black-out (non credo voluto) che mi ha fatto capire che cos'è il "buio pesto".
Acquasplash: noto parco acquatico, che io avevo frequentato un paio di volte da bambino-ragazzino. Purtroppo l'aria che si respira è quella di Gulliverlandia. Solo dopo vengo a sapere che i gestori sono gli stessi. Anche qui, entrare in due adulti ed un moccioso di 3 anni va vicino alle vecchie 100.000 lire però la giornata passa rapida grazie anche agli scivoli per adulti.
Il meglio arriva però venerdì, con un'"escursione" alle pendici del Montasio per soli e veri uomini: io, Leonardo, mio fratello Mauro e il cuginetto Riccardo. Segue cena in baita e pernottamento in malga con Leonardo che dorme nel lettone matrimoniale col cuginetto ma non rinuncia al sacco a pelo. Al mattino ci sveglia il muggito della manza e via a mungere mucche e caprette e aiutare il signor Rino a fare il formaggio. Se passate dalle parti del tarvisiano fate tappa al Pian dei Spadovai in val Dogna. Il prossimo anno dovrebbe divenire anche fattoria didattica.
Sabato rientro allungando per Forni di Sopra per pranzo al base di frico e salsiccia, perfetto carburante per la gara di Buttrio.
Poi finalmente lunedì un po' di riposo... si torna a lavorare!

lunedì 10 settembre 2012

Verso Venezia - Settimana 5 & ator dal tor di Buri 2012

Settimana di "alleggerimento" del carico finalizzata ad una gara nel fine settimana.
Come detto nel precedente post, lunedì pago la fatica domenicale e riposo.
Martedì seduta di fondo lento con acceleratina finale per un totale di 21 km, non proprio brillante.
Mercoledì fondo medio di 14 km, cominciato con gambe di legno (adesso torno a casa) ma chiuso brillantemente con una media di 4'12'' (su un prefissato di 4'10'') e con un certo margine. Giovedì ancora fondo lento di 16 km e venerdì 10 km per muovere la gamba.
Domenica mattina dalle 10 alle 11 corro l'ora a Buttrio dove realizzo la peggior prestazione degli ultimi due anni. Colpa di che? Bho. Fino alla mezz'ora sono andato sciolto attorno ai 4 al km, poi la magia è finita e, pur calando relativamente poco, ho sofferto soprattutto sui brevi strappi che non riuscivo a recuperare velocemente. Va detto che non avevo la testa sulla gara tanto che ho raramente guardato il cronometro e solo al minuto 52 mi sono reso conto che ormai i 15 km erano un miraggio. Chiudo con un modesto 14,7 e spiccioli che, se dal lato numerico non mi soddisfa, mi dice qualcosa: lo stato di forma è ancora molto lontano e, per uno come me che è sempre in anticipo ed arriva alla gara già in calo, è un gran bene. E poi, come dice Luca, "quando ti trovi ingolfato succede sempre un buon progresso, sempre!".

Mi permetto una lieve digressione per due motivi: uno è serio, uno più "leggero".

La testa non ce l'avevo sulla gara (non che questo abbia più di tanto inficiato il risultato) perché all'orizzonte si profilano cambiamenti nella mia vita piuttosto profondi ed il giorno successivo avrei dovuto dare una delusione ad una persona che ha investito su di me negli ultimi 3 anni. E questo mi preoccupava. (per i curiosi: non mi separo e Laura non è di nuovo incinta).

Secondo: sia che la vostra vita di coppia vi soddisfi dal punto di vista sessuale, sia che stia attraversando un momento di stanchezza, vi consiglio di regalare a vostra moglie il libro "50 sfumature di grigio". Ora, non so bene di cosa parli e poco me ne importa, però gli effetti sono piuttosto sorprendenti.
Provare per credere!

mercoledì 5 settembre 2012

Verso Venezia - Settimana 4

La quarta settimana di preparazione alla mia prima Venice Marathon mi ha portato per la prima volta in questo periodo ad un chilometraggio a tre cifre.

Dopo i 28 km di sabato con conclusione non proprio brillante e una corsa rigenerante la domenica, lunedì nuovamente fondo lento di 15 km con gambe ancora legate. Martedì però le sensazioni sono nettamente migliori. Mentre la sveglia tra le 5.30 e le 6 è digerita (tranne quando la sera prima facciamo tardi o quando Cecilia decide che non è il caso di dormire per più di 3 ore filate), la prima mezz'ora di corsa all'alba è sempre faticosa. Con questa premessa le 4 prove sui 3k con recupero al ritmo della corsa lenta vanno via senza troppi problemi. In pratica rispetto a 3 settimane fa sono riuscito a correre una prova in più con un indice di sforzo di 8 anziché di 10. Bene! Ma la settimana richiede cautela e l'ottimismo lo metto da parte per ottobre. Infatti mercoledì fatico per 12 km di fondo lento con timida progressione finale e giovedì devo mettercela tutta per una seduta che, sulla carta, sembrava facile: 10 km di medio. Venerdì finalmente il meteo è dalla parte del runner e quasi 15k di fondo lento filano via con gran facilità, sarà anche per la prospettiva del riposo del sabato dopo 7 giorni consecutivi di allenamenti.
Purtroppo le mie speranze di un sabato tranquillo si infrangono contro l'impellente necessità di arredare la stanza guardaroba con un fantastico broder e completare il bagno del piano di sotto con il mobile Lillagen (o roba così). In conclusione: spedizione all'Ikea (di sabato!), armato di carta di credito e tanta pazienza. Tanto per dire quanto sono bravi a loro vendere (o quanto polli siamo noi): broder fuori produzione e Lillagen non disponibile, ma siamo usciti comunque con 120 euro di minchiaglierie!
Domenica mattina me la prendo comoda e parto alle sette. Prendo la strada del Preval e tento di godermi il primo vero lunghissimo. Parto con calma e passo Lucinico, Gradiscutta (rampa), Giasbana (rampa), zona La Subida (rampa), bosco di Plessiva (rampona+salitina per un paio di k), per poi riservarmi la pianura per gli ultimi 12 k (Brazzano-Cormons-Boatina-Moraro). Bene fino al km 28, poi ho dovuto spingere e soffrire un po', forse a causa dell'eccesso di confidenza con una giornata coperta che mi ha indotto a scegliere un giro lontano dai soliti cimiteri e quindi dai rifornimenti idrici. In compenso ho sfiorato un numero imprecisato di più o meno famose aziende vinicole e agricole della zona, ma questo poco ha giovato al mio stato di idratazione. Chiudo 33 km ad una media di 4'40'', un pelo più stanco di quanto avrei desiderato. Clima migliore rispetto ai 28 k del sabato precedente, percorso decisamente meno scorrevole. Andatura identica.
Settimana chiusa con 114 km totali (compresi risc e def) che lunedì ha presentato il conto (una stanchezza potente che mi ha costretto ad un lungo e gustoso pisolino pomeridiano).
Segnalo ripetuti mugugni da parte della coniuge per il fatto che al risveglio non sono lì a farle le coccole. Dice che comincia ad odiare la preparazione alla maratona. E mancano ancora 7 settimane!