A proposito dei miei amori

«Amo correre, è una cosa che puoi fare contando sulle tue sole forze. Sui tuoi piedi e sul coraggio dei tuoi polmoni.»

Jesse Owens

sabato 10 dicembre 2011

Firenze marathon 2011

Riparto un po' in ritardo a causa di due settimane di intenso lavoro e di impegni familiari che hanno assorbito quasi tutte le ore di ogni giorno trascorso dalla maratona.
La preparazione della mia prima maratona autunnale si è rivelata più ostica del solito. Due anni fa avevo tentato sempre con Firenze, ma la preparazione era naufragata subito a causa di un'infiammazione alla bandelletta ileotibiale. Quello stop ha fruttato la nascita di questo blog, probabilmente come "lenitivo" del dolore cagionato dalla forzata inattività. Stavolta invece, nonostante il problema alla fascia plantare sinistra, non ho avuto alcun problema direttamente correlato all'attività sportiva. Mi è pesato molto invece dover infilare gran parte degli allenamenti specifici tra gli innumerevoli turni lavorativi. Ogni settimana dovevo ingegnarmi, fin dal lunedì, per trovare un buco per ogni uscita, tenendo conto dell'impossibilità di sostenere sedute intense dopo una notte in piedi e tenendo conto dei turni diurni di 12 ore. Insomma, è stato un faticoso slalom e spesso i tempi erano così stretti da costringermi a rinunciare allo stretching finale o ad accorciare il riscaldamento. Poi c'è stata la botta della febbre settica odontogena che mi ha costretto a 8 giorni di antibiotico e ad un intervento chirurgico piuttosto fastidioso che ha condotto ad un tracollo della condizione a 4 settimane dalla gara (vedi post sulla maratonina di Arezzo).
Mi sono ritrovato quindi ad un mese dalla maratona in piena crisi e solo dopo il 7 novembre ho cominciato a ritrovare sensazioni "normali", nel senso che non morivo a tenere i 4'30'' al km. Mi sono moderato nell'ultimo lunghissimo di 38 km, arrivando più stanco rispetto ai precedenti corsi 10'' al km più velocemente, mentre, a due settimane dalla maratona, ho provato a tirare la CLS di 21 km senza mai trovare buone sensazioni, anzi, finendo eccessivamente stanco.
Con queste premesse, ma non con questi pensieri, ho affrontato la maratona di Firenze.
E visto che le premesse sono state lunghe, lascio parlare i numeri.


1998 - TURCHETTO STEFANO MM35

Distanza    Parziale   min/Km (media)

Km 5 -    00:22:59   4.48

Km 10 -  00:21:48   4.35

Km 15 -  00:22:16   4.32

Km 20 -  00:22:21   4.31

Km 25 -  00:22:21   4.30

Km 30 -  00:22:10   4.29

Km 35 -  00:22:13   4.29

Km 40 -  00:22:48   4.30

Arrivo -   00:10:05   4.30


A chi ha un po' d'occhio non possono sfuggire i tre principali problemi.
1- I primi 5 km risentono sia del minuto buono necessario per giungere a valicare la linea di partenza, sia del minuto perso lungo il primo km intasato da atleti più lenti.
2- Parziale tra il 5° ed il 10° piuttosto ridotto (media 4'22''/km). Sono riuscito ad agganciare i palloncini delle 3 ore e 15' all'ottavo km, troppo in là per chi punta a stare sotto le 3 ore e 10'.
3- Sensibile calo dal 35° km.

Nonostante il PB di 3.09'04'' non sono soddisfatto della mia prestazione. So di poter valere qualcosa di più ma i problemi patiti in corso di preparazione mi hanno tagliato le gambe nel punto in cui dovrebbe venire fuori il maratoneta.
Mi do un 6-, per l'impegno.

6 commenti:

  1. Per quanto mi riguarda sei stato fortissimo...COMPLIMENTI!!!

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  2. Troppo severo! Mi ricordi la mia prof di greco del liceo che si complimentava (sembrando pure sincera) per un 4/5. E poi il calo dopo il 35° non è cosi vistoso. Insomma, che ne diresti di un otto?

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  3. ma si, sparati anche nelle palle va.. :-))

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  4. @ corradito: ho dato una sbirciata al tuo blog. Bello e ricco. Complimenti!

    @ Caio e stoppre: considerando che il tempo minimo per iscriversi a Londra di diritto per la mia categoria è 3.10 e io ho fatto 3.10.09"... il calo non è molto vistoso ma decisivo e... sì, mi verrebbe da spararmi sulle palle. Ma chissenefrega... andrò ad Amsterdam, così faccio contenta anche mia moglie che vuole provare un coffee shop per la prima volta ;-)

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  5. Eri consapevole di poter stare sotto le 3.10 dallo sparo, mentre correvi dal 40 in poi? Cosa ci hai messo? Forse è su questo pezzetto che ti puoi guardare dentro, se hai dato quanto si poteva o no. Discutibile comunque che non sia il real time a contare, per gli amatori, come tempo di accesso per Londra.

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  6. @ nicolap: ero consapevole di giocarmela al secondo e ce l'ho messa tutta ma le gambe proprio non mi hanno sostenuto. Adesso, seduto sul divano, penso che 9 secondi erano recuperabili, ma sul lungarno mi sembrava di non averne una goccia di più.

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