A proposito dei miei amori

«Amo correre, è una cosa che puoi fare contando sulle tue sole forze. Sui tuoi piedi e sul coraggio dei tuoi polmoni.»

Jesse Owens

martedì 19 luglio 2011

Biverone 2 luglio 2011

L'amico Alberto organizza da tre anni una bella non-non-competitiva (sic) all'ombra (si fa per dire) dell'argine del fiume Livenza, in una zona dove non manca la concorrenza di altre manifestazioni anche in paesi limitrofi.
Va da sè che la partecipazione non è mai esagerata e le gare si fanno interessanti, in termini di piazzamenti, anche per noi tapascioni, non tanto per merito, quanto per l'effetto "diluizione" che la concomitanza di tante garette ha sulla presenza di podisti forti.
Prima nota positiva: con 5 euro ti porti a casa iscrizione e un bel salame. E già questo vale la strada percorsa in un pomeriggio di sabato, sempre delicato sulla A4 (che è un'autostrada, non una scarpa).
C'è anche Matteo, in rapida ripresa dopo un lungo infortunio agli ischiocrurali (così pensiamo entrambi), con il quale mi scaldo per qualche chilometro. Alla partenza mi guardo intorno e di belle gambe ne vedo un certo numero, che diviso due fa certamente più di 5, posizione limite per il premio in natura.
Distanza dichiarata 12, corretta a circa 11 per una deviazione, ma il Garmin dirà 10,860.
Prontivia. Sono quarto, ma manca il favorito, che mi passa e se ne va. Con lui la punta di diamante della squadra "Aggredire". Il favorito l'avevo visto ad una staffetta 6x1 ora sul fango di Marinella lo scorso settembre. Aveva corso 15.5 km buona parte dei quali a piedi scalzi. Hai presente quelli che ti fanno venire il nervoso tanto sono elastici e belli da vedere mentre corrono? Ecco. Io rimango in un gruppetto di 3, dopo che qualche adolescente avventato è annegato nell'acido lattico dopo i primi cinque minuti di gara. Facciamo le presentazioni di rito e sull'asfalto si va sul filo dei 3'50''. Io comincio ad andare un po' in affanno appena comincia lo sterrato. La strada è di ghiaia su fondo duro e le punte mi scivolano indietro mancando il grip utile alla spinta di avampiede, così avanzo più di coscia che di polpaccio e spendo di più. Andiamo avanti insieme fino al quinto km quando, dopo il ristoro, in un breve tratto di asfalto, uno dei due compagni di corsa allunga. Io so di essere al limite e soprattutto so che è uno che in maratona mi da venti minuti, e quindi me ne sto buono. Resta con me Tiziano, che da un po' si lamenta di non farcela. Su un'altra zona di prato sconnesso la velocità cala e ci avviciniamo ai 4' al km, ma poi torna lo sterrato duro e regolare che permette di rifiatare. Emergiamo dai campi e dopo una esse su asfalto Tiziano da i primi segni di vero cedimento. Io però non posso permettermi fughe. Lui mi incita ad andare ma io gli dico "Sono a tavoletta" ed è la verità. Attorno al km 8, in corrispondenza di una curva secca a sinistra, mi piego come Valentino Rossi e spingo con i piedi per non rallentare ed affrontare la successiva lieve discesa già in accelerazione. E' qui che capisco di aver fatto un piccolo gap e ne approfitto. Non mi volto mai a guardare indietro, anche perché so che se arriva qualcuno non ho la forza per reagire. Guardo il crono solo al km 10 e segna 39'16'', solo 21'' in più di Brescia, dove il fondo non presentava difficoltà. Chiudo in 42'10'' al quarto posto. Podio ad un minuto. Arriva Tiziano, stanco, forse un po' rabbuiato, ma poi passa a complimentarsi. Poco dopo arriva Matteo, in bella spinta, sicuramente a tutta, undicesimo.
Guadagno un altro salame che scarico, insieme al fratello gemello, ai miei genitori che vado a trovare qualche ora dopo.
Se è vero che non si valuta il valore di un atleta solo dai risultati (quasi tutti altrimenti dovremmo trovare migliori passatempi) è vero anche che un piazzamento solleva un po' il morale.
Complimenti ad Alberto per l'organizzazione e per il bel clima familiare che è stato capace di creare senza però trascurare alcuni importanti dettagli quali il presidio degli incroci e le segnalazioni chilometriche. Bello anche il percorso, vario e mai noioso.

4 commenti:

  1. Bene, ottimo.
    Comunque sei riuscito a non mollare.
    Questa penso sia la soddisfazione più bella, specialmente quando sei a tutta e sfiori il limite di sopportazione dell'intensità.

    Ciao

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  2. Grazie Giuseppe!
    A volte lottare per un piazzamento aiuta a trovare una motivazione in più.
    Seguo il tuo bel blog come esempio di dedizione e obiettivo per le mie future gare (1.21' in mezza è ancora un sogno!).

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  3. Lucido e veloce. Ma il salame l'hai almeno assaggiato?

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  4. @caio:
    l'ho assaggiato qualche sera dopo... niente male!
    Sei da queste parti in questi giorni? Ho visto un runner percorrere uno dei sottopassi ferroviari di Sagrado e ti ho pensato;-)

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