A proposito dei miei amori

«Amo correre, è una cosa che puoi fare contando sulle tue sole forze. Sui tuoi piedi e sul coraggio dei tuoi polmoni.»

Jesse Owens

domenica 10 ottobre 2010

Mamma mia


Avevo promesso ed ho mantenuto: niente maratone autunnali. E va bene così, perché ho il tempo per lavorare sulla velocità e su distanze più brevi come la mezza in cui il PB non si schioda dagli 87 minuti e rotti da un paio d'anni. E così, in mancanza di appuntamenti unici ed irripetibili come una maratona, ho dato la precedenza ai desideri di Laura impostando poi i lavori sulla base del suo piano ferie. Quest ultimo ci ha condotto a fine settembre in Tunisia per una settimana che avrebbe dovuto essere di relax ma che si è trasformata in una serie di veglie notturne e sonno frammentato a causa della puntualissima infezione dell'infante. Peraltro respiratoria e non intestinale come avrebbe lasciato presagire la sede della vacanza. Per fortuna avevamo un carretto di farmaci, tra i quali non era annoverato l'antibiotico "che da meno fotosensibilità". L'abbiamo trovato in farmacia a Mahdia in una strana preparazione che comprendeva anche olio di ricino. Povero Leo, ogni volta era conati di vomito. L'ho assaggiato anch'io e ho avuto la bocca al fiele fino al mattino dopo. E ovviamente ha provocato ugualmente l'eritema. Come a dire: 16 euro di amarezza e dermatite. Ma intanto gli ultimi due giorni se li è goduti.

Obbligatorio allenarsi al mattino perché poi la temperatura saliva considerevolmente. Andata in discesa col vento a favore, praticamente uno Sputnik, ritorno... una cagoia. Seduta peggiore: 1 ora di CM. Mi sono fatto male. L'ultimo giorno ho scoperto che la sera il vento girava e quindi la discesa aveva il vento contro ma la salita vento a favore. Maledizione, eppure l'avevo studiata quella cosa della brezza di terra e di mare.

Sicuramente non ha aiutato il bicchierino serale e quotidiano offerto dal pittoresco Maurizio che affermava essere preparato da estratto di "fica secca". Leo si è innamorato di lui e delle sue filastrocche "Mamma mia, mamma mia, com'è bella Tunisia". Ancora adesso quando vede il cammello di peluche lo chiama "Izio".

Il ritorno al fresco ha rimesso pepe alle gambe e per la prima volta ho avvicinato i 40' sui 10000 in un allenamento intervallato (400 poco sopra la soglia anaerobica + 400 di recupero alla velocità del medio fino a 10000 metri totali in 40'14''). Ha detto bene Matteo che i 10000 sotto i 40' sono virtualmente fatti, ma mi manca la gara per scrivere il risultato sul mio diario.

In ogni caso settimana proficua che spero mi porti già ad un buon livello per l'ora di Marinella il 7 novembre con gli altri 5 dell'American Gigolò (ma si può chiamare così una squadra di staffetta?). Capitano quel trinoriciuto di mio cognato Giuliano, calciatore ma con la punta del piede e l'unghia nera nel podismo.

2 commenti:

  1. beh, non sempre vacanze, running e famiglia sono conciliabili, cmq vedo che sai districarti con disinvoltura....

    piuttosto: non vedo il tuo blog sul sito comune, gli darebbe visibilità....

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  2. ciao, anche io ho 1.27 sulla mezza e, non si schiodrà da li per molto tempo.. forse mai !!

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