Stamattina esco alle 8.30 dalla stanza e vado a lavorare. Alle 14 torno in camera e trovo la roba sporca che avevo lasciato un po' in armadio un po' sul termosifone (gli indumenti della corsa si sono infatti rapidamente asciugati ma hanno reso l'aria piuttosto pesante) appoggiata al letto. Mi dico, ma guarda un po', la signora delle pulizie è andata a frugare nell'armadio e ha pensato di mettere ordine sulla biancheria sporca, che strana idea. E che coraggio a prendere in mano i calzini infangati e umidi della corsa... poi li prendo in mano e sento che non sono nè sporchi nè umidi. Guardo meglio e noto che tutta la biancheria è lavata e perfettamente asciutta. Come se non bastasse noto le scarpe da ginnastica sul termosifone. Ieri le avevo lasciate fuori dalla finestra perchè totalmente ricoperte di fango e adesso se ne stanno pulite pulite ad asciugarsi.
Indossate le scarpe, invero ancora un po' appesantite (non mi sto lamentando), ed esco. Trovo il factotum Arthur al quale chiedo di darmi uno strappo fino al laghetto artificiale di Tirana. Turi (tipico diminutivo albanese!) mi accompagna nel dedalo trafficatissimo delle vie della città e mi scarica al lago. Mi guarda e mi fa: "Quanto cori?" (non è un errore). E io "un'ora". E lui: "Bene, io ti aspeto qui". Ha aperto il giornale e mi ha fatto intendere che, tutto sommato, quell'ora di cazzeggio faceva bene anche a lui.
Finalmente al lago incontro un bel po' di runner, ma io continuo a rimanere l'unico maschio con i pinocchietti... mi sa che mi dovrò comprare un braghettone da calciatore... Dopo il riscaldamento mi sparo un 20 x 1'+1' su un percorso nervoso (9,5 km circa + 3 risc + 1 def) con una media finale nella parte specifica di 4'15'' (in pianura a casa avevo terminato la stessa seduta 3 settimane fa a 3'57'' generando un ottimismo poi rapidamente declinato).
Rispetto a 5-6 anni fa il lungolago è molto migliorato. Si corre su terra battuta, a fianco di un ampia strada pavimentata dove passeggiano centinaia di persone. Dei quasi 5 km di giro, uno è estremamente fangoso, ma il resto è piacevolissimo.
In barba ai miei amici maratoneti di Concordia-Motta, io oggi ho corso in maniche corte ;-)
A fine seduta Turi mi aspettava placido in macchina, col giornale appoggiato tra la pancia e il volante. Gli faccio: "la prossima volta fai anche tu un giro passeggiando". Lui mi guarda, sorride e si accende una sigaretta. Era scritto in albanese, ma sono convinto di aver letto nei suoi occhi: "non son mica mona come te!".
Qualche anno fa avevo conosciuto alla Stradolcetto di Ovada un simpatico e forte ragazzo albanese http://www.fidal.it/atleta/Nazif-Musaku/dq2RlJeobmo%3D.
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