Di nuovo nella terra delle Aquile, dopo un fine settimana lungo a casa.
Venerdì sono atterrato un po' in ritardo a Ronchi e sono stato accolto dai 2/3 della mia famiglia italiana. Siamo andati a recuperare la Ciuc al nido che ha stentato un po' a a riconoscermi. Dopo poco però l'amnesia è scomparsa e la serata ha visto il primo pigiama party della nostra storia. Di correre nel fine settimana neanche a parlarne anche perché di notte si dorme ancora poco, tra un dentino e un tentativo di infilarsi nel lettone da parte di Leo.
I giorni a casa sono volati, in realtà sabato pomeriggio un po' buttato nel cesso, sportivamente parlando, per dare tempo a Laura di sfogare la sua nova passione: il cake design.
Domenica poi a Valbruna dove c'era mezza regione, a salire e scendere lungo il pendio innevato e soleggiato con bob e slittini. Bambini divertiti, papà di più.
Stamattina solita atmosfera cupa, freddo, cielo grigio, pioggerellina fastidiosa e un pizzico di tristezza nel cuore perché stavolta saranno due settimane. In realtà potevano essere dieci giorni, ma poi i rientri non coincidono con le vacanze di carnevale di Leo e allora è meglio allungare un po' stavolta.
Sul lavoro ho ottenuto una piccola ma importante vittoria che ha generato fiducia nei miei confronti, primo ed indispensabile passo per lavorare in e coordinare un gruppo.
Domani in programma due giri sul percorso dei bulli. Chissà che prima o poi qualcuno riesca a coinvolgerlo.
PS: mi sono portato un paio di braghettoni, ma mi sembra di essere Dean K., almeno nell'abito.
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