A proposito dei miei amori

«Amo correre, è una cosa che puoi fare contando sulle tue sole forze. Sui tuoi piedi e sul coraggio dei tuoi polmoni.»

Jesse Owens

venerdì 22 marzo 2013

I miei sosia

Ecco i miei sosia, con l'autore della scoperta:


Edi Rama, secondo un bambino oggi al parco

Enzo Miccio, secondo mio Figlio Leonardo

Pepe Guardiola, secondo un mio paziente, ottimista
Mio marito quando era giovane, secondo una mia vecchia paziente, fortemente miope

Uno sconosciuto, secondo me
Eh dai, scherzo...

mercoledì 20 marzo 2013

Giornata albanese del podismo

Oggi lo è stata almeno per me.
Stamattina si è consumata l'ultima seduta del periodo di test prima di intraprendere le 6 settimane di preparazione per i 10k di Oderzo che si correranno il Primo maggio. Rimango fermo sui 3'55''/km come ritmo gara e va bene così. Seguo involontariamente il consiglio di PGF nel post precedente: corro a sensazione visto che ho lasciato a casa il cavo di ricarica del GPS. Stamattina 18k di fondo lento, a sensazione, appunto.
Esco alle 6.35 e mi immetto con calma sul circuito della vergogna. Dopo 1,5 km di corsa blanda mi metto a ritmo e ho la prima allucinazione: due ragazzini in tuta nera corrono nel senso contrario. E non lo fanno per 30 metri, per scimmiottarmi. Continuano. Sono sveglio o sono ancora a letto e questo è un sogno? Non faccio in tempo a rispondermi che noto in lontananza tre tute colorate che corrono nella mia stessa direzione. Sono altri 3 ragazzini. Si voltano ripetutamente a controllare la distanza che ci separa e quando li raggiungo svoltano in un viottolo che ha l'aria di essere la via di casa.
A questo punto mi chiedo se non sia mia la colpa, che esco a correre ad orario inusuali per gli albanesi (di solito passo di qui tre le sette e le otto del mattino o nel pomeriggio tra le 2 e le 4) o se davvero il mio insistere su queste strade non stia ispirando qualche mal riposto senso di emulazione. Certo è che, a giudicare dal passo, non erano certo podisti abituali. Mi ha fatto grande piacere.
Al secondo giro poi, quasi mezz'ora dopo, ho incrociato alcuni dei miei fan preferiti che ormai mi salutano a gran voce (uno di loro il buon Arsildo). Al terzo giro, verso le 8, purtroppo è l'ora degli adolescenti che vanno verso la scuola e lì sono davvero risate e urla. Oggi non ho resistito e mi sono girato a guardarli. Se ne sono accorti ma non ne è scaturito nulla. Quindi uscita mattutina perfetta se non fosse per questi merli e per un attacco da parte di un altro cane, spuntato da chissà dove, che mi ha fatto prendere un colpo. Anche stavolta ho solo sentito il suo alito caldo sul polpaccio e nulla più, ma è la seconda volta in 10 giorni e ormai, quando li vedo in lontananza, poveri randagi, cerco di girare al largo.
Stasera poi ho scoperto che il 21 ottobre 2012 si è corsa la prima Maratona E Tiranes, con vittoria, manco a dirlo, keniota e 3000 partecipanti. Per la cronaca: il record albanese sui 10 k è poco sotto i 30', sulla mezza è di 1.10 e sulla maratona 2.25. Forse un paio di lettori potrebbero aspirare a divenire campioni nazionali qui, ma prima bisogna prendere la cittadinanza!
Nel 2013 si correrà il 20 ottobre, una settimana prima della maratona di Francoforte. Vuoi vedere che la mezza a ritmo gara me la faccio con un pettorale?
La pagina facebook dell'International-Marathon-of-Tirana-2012
La pagina ufficiale e la classifica non sono disponibili.

martedì 12 marzo 2013

Parku 1 km -reprise-

Alla prova dei fatti non era come me lo aspettavo. Ma un po' me la sentivo. Il meme che corrisponde alla frase "1 km" nel cervello di un podista si può esplicare così: tratto di strada di mille metri la cui misurazione deve avere un margine di errore entro i 3 metri, pena la perdita del titolo di chilometro e retrocessione allo stato di 998,5 metri o 1001,5 metri.
Ma la mente di un architetto, se un parco misura 950 metri, vuoi che lo chiami "parco quasi 1 km" o "circa 1 km" oppure "parco 950 metri"? No, lo chiamerà sempre parco 1 km, prendendosi gioco dei fragili sentimenti di noi podisti.
La sensazione è che si tratti di 970 metri di puro cemento a dorso di mulo, assolutamente adatti a prove ripetute. Sforzandosi un po' si riesce ad allungare di quei 30 metri che fanno combaciare sensazioni e cronometro. Per dirla in breve, 3'27'' al km alla prima prova mi sembra oggettivamente fuori dalla mia portata in questo momento, anche in una serie di 5x1000 con 1000 di recupero a ritmo del fondo lento. Allungando in testa ed in coda il crono riportava 3'40''. In termini allenanti quei 30 metri non contano nulla, ma in termini di test sono importanti. Considerato il vento alle spalle-laterale per una parte del tracciato, i conti tornano: sui 10.000 tra 7 settimane potrei valere 3'55'' al km, che comunque fa 39'10'', 15'' sopra il mio PB, ottenuto nell'unico 10.000 corso e, tutto sommato, cannato. Non nascondo che, tornando ad allenarmi seriamente, spero di riavvicinare i 3'50'' che valevo quella volta.
In ogni caso sarei già contento di riuscire ad allenarmi 5-6 volte alla settimana, giusto per cominciare a ragionare in termini di carichi da maratoneta. E fanculo il crono.
Se tutto va bene il programma potrebbe essere il seguente:
1 maggio: 10k città di Oderzo
A seguire due settimane di rigenerazione
15 maggio-15 luglio: preparazione estiva per l'amatore standard (Albanesi)
A seguire due settimane di rigenerazione
1 agosto-28 ottobre: preparazione per maratona di Francoforte
Va da sè che, in un programma di così lunga portata, qualcosa sarà da modificare in itinere.
Intanto domani si torna a casa, ed è già un buon inizio!

lunedì 11 marzo 2013

Il posto dei maniaci

Diciamocelo, correre a Tirana non è un gran bel gusto.
Sul circuito della vergogna ormai sono abituati alla mia presenza e in tanti mi salutano. Purtroppo 2,5 km dei 6 complessivi costeggiano l'autostrada e non è proprio il massimo.
Il lago artificiale è l'unico posto decente dove correre, però il circuito non è finito ed uno dei 5 km è praticamente un cantiere. La carrareccia fangosissima attraversa anche una piccola e poverissima baraccopoli sommersa dai rifiuti e abitata da bambini perennemente lerci e adulti che vivono di espedienti.
Nessuno dei due posti è adatto ad eseguire dei test perché i dislivelli sono continui e fastidiosi. L'unico tratto dritto è la diga ma non fa 400 metri di lunghezza.

Il lago artificiale

La strada attorno il lago
Ancora attorno al lago

L'altro giorno però, curiosando su google maps, mi salta all'occhio un nome, che mi ricorda un progetto visto l'anno scorso in un libro dedicato all'architettura di Tirana: Parku 1 kilometer.
Guardo e bene  e mi informo. Leggo trattarsi di una vecchia pista d'atterraggio per mezzi militari, dismessa, ed usata dagli albanesi per esercitarsi alla guida delle auto (sarà per quello che non sanno fare le rotonde?). Qualche anno fa uno studio d'architettura italiano ne ha curato la riqualificazione: il parco "mira ad... unire frammenti urbani intorno ad esso" (ho usato google traduttore, ma la vaccata non dipende dalla traduzione). Nel sito c'è anche una bella escusatio non petita: "Progetto del Parco 1 km propone l'istituzione di alcune strutture leggere per gli utenti del servizio come bagni pubblici, ecc. Queste strutture sono in programma per la seconda fase di attuazione, a causa del limitato budget assegnato al progetto.".

Parku 1KM, render nga Atena Studio
Rendering

Parku 1 km, Prill 2011
Realtà

Forse una persona normale penserà che un progetto del genere sia roba da Architetti frustrati, ma un vero maniaco non può non vederci un posto meraviglioso per le sedute di ripetute.
Domani test 5x1000, senza più nessun alibi.
Finalmente quella vecchia pista tornerà a veder sfrecciare un Caccia...

mercoledì 6 marzo 2013

And then it's not all this shit

C'è il fatto che lavorare qui mi costringe ad usare l'inglese e questo mi fa sentire il vero "extracomunitario", visto che qui un bel po' di loro ne parlano tre, di lingue.
E poi c'è il fatto che, dopo l'influenza, ho dovuto interrompere a due terzi un interval training e una seduta di ripetute sui 1000 che qualche settimana fa mi avevano riservato qualche soddisfazione.
Demoralizzato e sommerso di lavoro ho lasciato passare otto giorni per smaltire la botta, ma intanto mi sono fatto un'enterite fulminante.
Fatto sta che ieri, per ritrovare anche un po' di motivazione e non buttare nel cesso quasi tre mesi di incostante ma dura preparazione invernale per l'amatore standard (fonte Sant'Albanesi), ho cominciato a lavorare su un futuribile ma improbabile 10k.
Come da vecchia tradizione di autunnale memoria, decido di correre al mattino presto. Alle ore 7.45 scoppio sul falsopiano che conduce a Tirana e chiudo barcollando 10k a 4.42.
Vengo a patti con la mia condizione e decido che se va così tra due settimane mi faccio gli esami del sangue per vedere se si è impossessato di me lo spirito stanco di un novantenne.
Già stamattina la motivazione barcolla e, dando retta ad una vocina che mi dice "Non forzare, le gambe fanno ancora male, non ti vorrai mica infortunare subito..." e balle varie per nascondermi l'amara verità che consiste nel fatto di non avere voglia di soffrire ancora, me ne fotto nei 10k e mi dedico ad attività meno faticose (tipo farsi la barba dopo 15 giorni, guardare la replica di Fiks Fare su Top Channel, vedi foto sotto).
Ma alle 13.20 la voglia ritorna come il figliol prodigo e mi immetto nel circuito della vergona. Ne vengono fuori 5k a 4'35'', 3 k a 4'15'' e 2k a 4'00'', invero un po' alla canna del gas, ma considerando che gli ultimi 2k sono i peggiori come dislivello, posso dire che alla fine non è tutta 'sta merda.




Le veline

I due conduttori, Saimiri e Doktori

E adesso voglio vedere le visualizzazioni delle singole immagini.