AVVERTENZA: questo è un post dall'elevatissimo tasso tecnico podistico. Non ci sono (quasi) note di colore che si riferiscano ad incontri fatti per la strada o battute sulla mia situazione psicologica secondaria ad una vita da frate francescano. Sconsiglio la lettura del presente post a chi misura la velocità in chilometri all'ora e non in minuti al chilometro.
Oggi, miracolosamente, alle 12.30 non ho un cazzo da fare (se escludiamo la necessità di cominciare a fare entrare l'idea dell'accreditamento istituzionale nella zucca degli infermieri, il problema dell'approvvigionamento del sangue nella struttura ed il reperimento di una unità di emodinamica di appoggio al nostro ospedale, tanto per citare tre priorità). E siccome è dai 20 km di domenica che non infilo le scarpette da running, diligentemente lavate dalla donna perfetta che "mi governa" la stanza ogni mattina e messe ad asciugare senza lacci sul termosifone, incerto me ne diparto per le strade albanesi con un'unica certezza: che dopo un LL (scriverei che si tratta di una seduta lunga lenta, ma il post lo leggono solo fanatici delle ripetute e dell'interval training, quindi eviterò di specificare) le gambe vanno risvegliate del torpore indotto dalla seduta precedente. La scelta cade su un allenamento che ormai sto imparando a conoscere: 20 x 1'+1'. Cioè ripetere per venti volte la seguente semplice sequenza: 1' forte, 1' piano. Che poi uno pensa che tutto sommato è una seduta facile, se non fosse che Albanesi (che coincidenza) specifica: piuttosto che velocizzare la parte veloce (che poi alla fine la si tira come cani) cercate di "sveltire" la parte lenta. Che non sia mai, iddiononvoglia, che uno arrivi lucido a fine allenamento. Il caso vuole che una seduta di questo tipo io la termini in circa 40-43 minuti a seconda delle caratteristiche del percorso. Ciò significa che allo scoccare delle 20 serie, il mio GPS segna dai 9,3 ai 10,1 km (in realtà solo una volta 10,1, in 4-5 allenamenti del genere) ed essendo io (come voi) masochista, non mi fermo alla ventesima ripetuta ma tiro avanti fino allo scoccare dei 10k. Mi scaldo con in solo giro della vergogna e stavolta accade che è l'ora in cui gli scolari scendono dagli autobus. Quanto meno ho regalato loro venti secondi di festa dopo una dura mattinata di scuola. Incontro anche Arsildo che mi sorride e mi saluta ormai come un amico. Imposto l'allenamento sul rettilineo di 2k che costeggia "l'autostrada" (un giorno parliamo delle virgolette). Andata (4 serie) in falsopiano a salire (1-2%?) con brezza contraria, ritorno uguale ma con pendenza e vento a favore. In totale fanno 12 serie a salire e 8 serie a scendere (a partire dalla parte opposta sarebbero 8 a salire e 12 a scendere, ma iddiononvoglia...). Tra salire e scendere (4 km) pago 5''al km circa sulla media dei 4', e arrivo ai 40' con 9,7 km sul GPS, che vuol dire che mi attende un'ulteriore minuto forte, ma in discesa. In "salita" andavo a 3'50''-4'30'' e in discesa 3'40''-4'15'', a occhio. Chiudo i 10k in 41'05'' con l'impressione di essere riuscito a spingere con i piedi per più tempo del solito, ma con indolenzimento ai bicipiti femorali più che ai polpacci.
Arrivato a questo punto dovrei trovare la voglia di impegnarmi in una tabella per preparare qualcosa, perché tutto sommato ho visto che il tempo per uscire 3-4 volte alla settimana lo si trova. Non un gran che (scritto giusto, ma accettato anche granché, ho controllato sul sito della crusca) certo, ma viste le aspettative prima della partenza, questo è paradiso. Di sicuro non una mezza, ma tanto per dire, mancano 12 settimane ai 5000 in pista a Gorizia (altre 4 settimane per finire la fase di potenziamento e aumentare la frequenza delle sedute fino a 4-5 fisse e 8 settimane per la preparazione specifica della gara...) è che dovrei trovare una pista per abituarmi un po' al sintetico... questi sì che son problemi!
PS: il riscaldamento ha ripreso a funzionare!
ok, è ufficiale, gli infermieri ti hanno fatto sclerare..... :-))
RispondiEliminaCCosa teeeeeeee lo fafafa penzare?
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