Ieri sera si è svolta la più bella gara a cui abbia mai preso parte. Magari questo non fa molto testo, non essendo io un "garomane", ma vi assicuro che il prezzo, non trascurabile (per me 18 euro e spiccioli compreso il tesserino FIDAL giornaliero), genera delle attese che non restano deluse.
Il paesaggio è strano. Torviscosa fa impressione specie di notte. Il suo assetto viario è inequivocabilmente evocativo della razionalità imposta dall'idea di autarchia fascista, così come l'aspetto severo degli edifici permette con difficoltà la distinzione tra abitazioni e fabbriche come quella deputata alla produzione di cellulosa attorno alla quale nel Ventennio è sorto il piccolo comune.In questo scenario suggestivo è risorta la 5 miglia, alla sua quinta edizione.
Da subito si capisce che l'organizzazione ha fatto le cose in grande. Il palco all'arrivo è una macchia di luce e colore, il ritiro dei pettorali è rapido, i volontari sono gentili e friulanamente simpatici, c'è un bar dietro al quale si alza una nuvoletta di fumo che porta profumo di salsiccia arrostita, una grande struttura permette di ripararsi dalla pioggia ed un gruppo musicale ci fa compagnia con vari pezzi che fanno venire voglia di muovere le gambe ed anche qualcos'altro. Purtroppo la festa è rovinata dalla pioggia e dalla temperatura non propriamente estiva, che non ci permetteranno di godere, dopo la corsa, del bagno in piscina.
Come al solito sono lì in largo anticipo, cosa che mi da la possibilità di scambiare qualche parola con l'amico Max, presente grazie all'apertura improvvista di un piccolo asilo nido gestito da Laura che ha accolto il piccolo Emanuele.
Non sarebbero state necessarie le anticipazioni di alcuni amici circa il parterre dei partenti per rendersi conto che c'è quasi tutto il gotha podistico regionale, con l'aggiunta di qualche illustro ospite.
Nonostante gli sprint in salita della mattina precendente, forse grazie ai 10 allunghi finali, in riscaldamento le gambe corrono agili e non danno sintomi di pesantezza.
La linea di partenza è piuttosto lunga e ci disponiamo, qualche minuto dopo la partenza delle donne, sotto lo striscione. Nonostante sia in quinta fila allo sparo vengo sommerso da una folla di runner animati dal sacro fuoco della competizione, per la gran parte presto sopito da una bella innaffiatura di metaboliti anaerobici.
Qualche centinaio di metri dopo lo start mi accorgo di avere vicino Daniele che oggi ha discrete possibilità di arrivarmi davanti. Corre ad un ritmo che per me è accettabile: 3'51'' primo km. Mi accodo a lui e cerco di ascoltare le sensazioni che provengono da sotto la cintura (intendo dalle gambe). Sono comodo, molto comodo. Troppo comodo, ed infatti passo al km 2 in 3'59''. Che pirla! Al giro due il percorso cambia un po' e ci ritroviamo a fare una breve escursione sull'asfalto di un parco con rientro sulla via principale attraverso un bypass angolato e ripido che si supera con un paio di falcate. Km 3: 3'54''. Sto bene, ma l'andatura non va mica bene... Si rientra in zona arrivo per il secondo lap: km 4: 3'55''. Niente. Sto proprio dormendo. Sto bene di gambe e di fiato, ma è come se avessi paura di finire la benzina anzitempo. Però sono a metà gara ed è ora di sudare un po': km 5 e 6: 3'52'' e 3'52''. Comincia il quarto ed ultimo giro e finalmente decido che è ora di soffrire (troppo tardi, ma cosa aveva dentro il gelato di oggi pomeriggio, alotano?): km 7: 3'47''. Uh-uh la gamba gira e il piede fa grip anche sullo sterrato. Volata finale a tutta, con gamba ancora reattiva: 3'52'' per gli ultimi 1050 metri.
Dopo 15'' ho recuperato il fiato. Sono partito troppo cauto, come al solito, aggiunge Piergiovanni, che mi è arrivato davanti 20'' partendo come uno smidollato (da tanto non usavo questo aggettivo da telefilm e finalmente ne ho l'occasione) a 3'25''. Devo trovare il giusto chimerismo tra il mio controllo e la sua esuberanza.
Passo medio 3'53''/km. Mi faccio una pernacchia da solo. Ho corso così venti giorni fa 12 km. Per dare l'idea del livello della gente: 31'04'' sulle 5 miglia mi sono valsi il 55° posto. Ziugghèn! Mi sono divertito come un bambino!
Gli altri:
Piergiovanni: smidollato (e due!), però alla fine ha ragione lui. Sempre un grande! Gebre.
Luca: bravo-bravissimo. 4'22'' di media. Dai che quest'anno diamo una botta al PB in mezza! Gneur!
Max: riscaldamento a ritmi elevati, forse troppo, sulle ali dell'entusiasmo cede all'ultimo giro finendo deluso. Dai, a Buttrio ti riscatterai! Leone, un po' rauco.
Daniele: cavallo pazzo mi lascia andare via dopo il primo km per poi rimanere a distanza e chiudere con 15'' di distacco. Non ho ancora capito se mi ha mollato per darmi l'ultima soddisfazione o per risparmiare in vista della salita del giorno dopo. Inarrestabile.
Vincono Scaini e Incerti. Quelli che corrono.
ciao...i complimenti ce li siamo già fatti...leggendo il blog mi sembra di aver capito che però non hai gestito al meglio la gara...cioè, potevi girare molto più forte..fermo restando che come distanza era difficile da calibrare alla perfezione a livello di benza...
RispondiEliminaPer quanto mi riguarda sono stato contento, ma mi rimprovero di aver guardato troppo il garmin facendomi assalire dalla tua stessa paura di "sprecare"...vabbè!!tutto fa esperienza...e io ne ho bisogno ;)
Un caro saluto e buone corse.
Ps."Chiedere a un runner cosa prova mentre corre è come chiedere alla luna cosa vede da lassù".
In gare così corte forse sarebbe il caso di buttare GPS e crono nel cesso e fermarsi solo quando si muore.
RispondiEliminaAvete in programma allenamenti di gruppo in futuro?