7 febbraio, Brazzano di Cormòns, 8.850 mt, un centinaio di partecipanti. C'è gente svelta, si vede dal riscaldamento. Continuo a tossire, reduce da una bronchite presa da Leonardo. Il percorso è ondulato per 4 km, poi 800 metri di salita seria, almeno per me, poi discesa e riotrno per la strada d'andata. Parto a sensazione, credo a 4' al km. Vado sereno alla mia andatura. Dopo 20' comincia la salita. La prendo con calma e subito i due tre che mi precedono prendono il largo. Tengo dietro un runner che mi sembra si avvicini. Breve falsopiano dove recupero qualcosa ma di nuovo riprende la salita e ancora mi stacco. Va bene, non vado mal 100%, ma al 95.... e le prendo praticamente da tutti. LAssù, oltre il tornante, vedo il solito runner di Mariano che cammina. Mi illudo di poterlo prendere ma stavolta vincerà lui. In cima la strada spiana, di nuovo mi riprendo un po' ma il peggio deve ancora venire: in discesa non solo perdo da tutti quelli che mi precedono, ma mi riprende anche uno che viene da dietro. Non mi agito. Mancano tre chilomentri e c'è tempo per scoppiare. Ed infatti... in pianura recupero 3 posizioni in 1500 metri ma poi c'è l'abisso. Finisco in 37'34'', ad una media di 4'12''-4'13'', non so in quale posizione e le classifiche non sono presenti in rete.
In definitiva, mi rendo conto di essere scarsissimo in salita, manco di forza. Uno di quelli che mi andavano via in salita è un ex calciatore che corre sui miei livelli. Di certo non mi metto a lavorare adesso su questa grandezza, a due mesi dalla maratona, ma dedicherò l'estate a migliorare sulle salite.
Il giorno dopo 7 km di rigenerazione con le nuove Cumulus 11, dato che le precedenti hanno 800 km e ho cominciato ad avere dolori ai quadricipiti. I dolori della gara si fanno sentire e martedì sono rimasto fermo per affrontare la seduta di oggi: 14 km a 4'17'' sotto pioggia, neve e vento. Un bell'inverno di merda per correre, questo.
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