L'infortunio dura molto di più nella testa che nel punto in cui si è verificato. Dopo tre settimane di ripresa degli allenamenti mi accorgo che, solo ora, ho smesso di correre tenendo sempre "un orecchio" al mio ginocchio destro. Mi sento ancora sotto esame ed ogni volta che affronto un allenamento "nuovo" (cioè mai effettuato dopo la guarigione) mi domando se non sarà questo a far tornare il disturbo. Le scarpe le ho cambiate, ma l'impressione che la causa di tutto sia stato un sovraccarico non mi rende tranquillo. In realtà attualmente mi sto tenendo su chilometraggi abbastanza ridotti (50 alla settimana) e addirittura la scorsa ne ho corsi solo una quarantina. Ieri, lunedì, ho recuperato il lungo che avevo in programma. L'intenzione era correre un ventina di km a 4'45'', per un totale di 1 ora e 35' di permanenza sulle gambe (ho già svolto alcuni allenamenti sull'ora e 15 la settimana precedente). Visto il calo di efficienza correlato allo stop prolungato, sapevo che anche 20 km non sarebbero stati una passeggiata. Sono partito perciò cauto, senza GPS (che peraltro non funziona), con la sola possibilità di misurare l'andatura al 3° e 4° km, che si è rivelata corretta. Poi campagna e qualche breve tratto di sterrato con 5-6 cavalcavia. Dopo il 15° km mi sono rimesso sulla strada precedentemente percorsa, rilevando che stavo correndo a 4'30'' al km. Visto le discrete sensazioni (anche se il fiato mi diceva che l'andatura era più vicina a quella di una CLS che a quella di un CL) ho voluto percorrere i rimanenti 5 km alla stessa velocità, per poi provare 1 km "a tutta", giusto per vedere se ne avevo ancora. Ne è venuto fuori un 1000 finale a 3'43'' (anche troppo!) che mi conferma che, andando avanti, posso strutturare le uscite sopra i 20 km come segue: metà km a 4'45'', metà a 4'35'' con un ultimo km a 4'00''.
Domenica correrò il primo vero test del dopo infortunio: 7400 mt su un circuito di 1850 da ripetere 4 volte in una manifestazione che si corre proprio sotto casa mia. Il percorso contiene due minime asperità e tre curve secche che lo rendono non proprio scorrevolissimo. L'intenzione è di correre i primi due giri a 4'00'' al km (14'40'', 7'20'' a giro), poi accelerare lievemente al terzo giro (7'10'') e poi dare tutto nel finale, chiudendo attorno ai 29'. Questo è il programma "ideale", mentre l'obiettivo minimo è chiudere sotto i 29'40''.
Attualmente sto lavorando sulla forza (esercizi a corpo libero) e sulla capacità anaerobica, che dovrebbe essere una grandezza utile per la gara di domenica (anche se il picco di massima forma anaerobica dovebbe arrivare tra un paio di settimane). Il poco tempo mi impedisce di lavorare sulle salite brevi, che sto trascurando da luglio. Al loro posto faccio appunto esercizi a corpo libero.
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