A proposito dei miei amori

«Amo correre, è una cosa che puoi fare contando sulle tue sole forze. Sui tuoi piedi e sul coraggio dei tuoi polmoni.»

Jesse Owens

domenica 27 dicembre 2009

Corrida

Dicembre un po' balordo. Bene la seconda settimana, fino alla neve. Benino anche a Salisburgo, durante le ferie, con qualche difficoltà sulla neve. Poi viene la settimana della pioggia e per 5 giorni mi addormento vittima di una crisi motivazionale di rara forza. Mi risveglio venerdì 25 dicembre. - Ricordati di santificare le feste- diceva un tale. E cosa c'è di meglio di una corsa esplorativa sulle rive dell'Isonzo inferocito? La situazione è grave. Un bambino fuori casa chiama il papà sull'argina "Papà, dobbiamo andare, l'acqua in casa sta salendo." Devo tornare indietro perché la strada è allagata e c'è gente sotto fino al ginocchio. Dello stesso tenore le mie gambe. Male. Arranco per 14 km poco più, con 5 allunghi finali che fanno male. E' uno di quei giorni in cui la strada non scorre sotto i piedi.
Sabato 26 corrida di Santo Stefano, Gradisca. La gara si tiene perché l'argine ha resistito e il fiume ha riabbassato la testa. Mi hanno raggiunto Pier, Eva, Elisa, Michele e due loro amiche/fidanzate finlandesi. Riscaldamento discreto con qualche allungo. Mi rendo conto di essermi vestito troopo, ma quando sono sceso dalla macchina facevano 3°. Oranizzazione Ballaben: petardo e via, strade non chiuse al traffico. Non ci sono i km segnati. Parto e arrivo a sensazione. Le gambe non sono brillanti ma il fiato regge. Corro i primi km con un po' di gente che va come me. Stimo sui 4'/km. Mi passa uno pesantissimo e un po' se ne va, poi resta lì, 10-15 metri avanti, e mi chiedo come faccia, che peserà 90 chili. Vento contro, ma so che dopo il 4° km si gira. Ed infatti col vento in poppa guadagno qualcosa su 4-5 che sono lì davanti. Verso il 6° km il grosso schianta. Lo passo che c'ha il fiatone che neanche alla fine del giro di Farra. Tengo d'occhio Pier, che mi da 150 metri al 6°. Metto il mirino su di lui e mi impegno, ma non è che faccia la differenza. Guadagno poco su quelli intorno, ma non vado via a nessuno. Ne passo un 3-4 ma poca roba. Verso l'ottavo Pier è più vicino, ma non abbastanza. Poi mi dirà che negli ultimi 2 km ha sentito le gambe meglio e che è andato via in progressione. A 200 metri dall'arrivo riesco a cambiare marcia, ma è per finta. Uno ne passo, un altro mi passa. Potrei ancora mettere la testa avanti, ma chissensfrega, per il 40° posto! Alla fine 9.2 km in 36'40'', media di 4'00'' con Pier davanti di 25'', irrecuperabili, almeno per come sto adesso. 41° assoluto. Solita mediocrità. Ho rivisto quello di Mariano ma era provato. Non ho avuto il coraggio di fermarlo. Ho l'impressione che siamo arrivati insieme anche 'sto colpo. Intanto le classifiche latitano.
Tutto sommato in proiezione avrei corso i 10000 in 40' netti, cosa che fino a poco tempo fa mi sognavo.
Arriva domenica 27, oggi, lavoro dalle 9 alle 20. Stavolta lo faccio. Ci vado di corsa. 13 km, stamattina in 59'. Adesso recupero e tra 2 ore torno a casa, a ritmo CLR, 5'00-5'10'' non di più, che già le gambe tremano.

mercoledì 9 dicembre 2009

A non poter più correre...




Dubbi non ce ne sono, c'è poco da menarsela con le diagnosi differenziali. Ho una sacro ileite, e non dipende dalla corsa. E' una malattia autoimmune, non delle peggiori, ma stronza. Va e viene senza che tu faccia qualcosa per chiamartela. Da un mese mi portavo dietro un fastidioso mal di schiena, che si accentuava dopo la corsa. Era divenuto così intenso da impedirmi di fare stretching per la schiena e per gli ischio-crurali. E' iniziata come una "banale" lombosciatalgia, ma poi il dolore si è localizzato proprio lì, sull'articolazione. Quando ho realizzato mi è venuto lo sconforto. L'altra notte ho perso un paio d'ore in intenet a cercare una motivazione per preferire il nuoto al running... e mi ero già quasi convinto! Adesso l'antiinfiammatorio comincia a funzionare e una buona tastata di mio fratello ieri sera mi ha fatto capire due cose: che ho davvero anche una componente di sciatalgia, probabilmente sostenuta da una contrattura della muscolatura lombare che mi ha fatto cainare quando Mauro l'ha toccata. E che la situazione si è già abbastanza cronicizzata da ridurre già il trofismo del gluteo sinistro.
Ieri mattina avevo in programma un LL di 22 km. Sveglia alle 9 dopo le ore piccole con Max, Elo ed Ema. La pioggia inondava il tetto e la motivazione era sotto i talloni. Mi sono rigirato nel letto e ho mandato a cagare il fato avverso. Raramente mi sono lasciato scoraggiare dalla pioggia... è che non era solo la pioggia... Stamattina invece, giornata splendida. E allora il fato avverso l'ho mandato veramente in culo e sono partito. La prima ora in controllo, credo di non aver corso sotto i 4'45'', comodo. Poi dopo Cormòns mi sono buttato in una strada sconosciuta. Qualche sù e giù, ma poca roba, fatti però spingendo conla chiappa sinistra, giusto per svegliarla dal torpore. Non ho più guardato il cronometro e mi sono goduto il paesaggio. Ho spinto un po' di più per altri 50' con gli ultimi 3 km in progressione: 4'25''-4'18''-4'??'' (vicino ai 4 netti). Stasera sul google pedometer ho misurato la distanza: 24 km in 111': media 4'37'' abbondanti. E la schiena mi fa meno male del solito. Buone sensazioni (e vorrei vedere... dopo tre giorni di riposo!).
Credo che ogni tanto faccia bene temere di non poter più correre. Ti fa reinnamorare di questo sport e della fatica che comporta.
Domani vado da Mauro a farmi aggiustare la muscolatura. Il Celebrex farà il resto. Prima di tutto però vado a elemosinare una RMN dall'amico radiologo. Poi la prossima settimana faccio i prelievi. Poi, per altre terapia... vedremo. Adesso non ci penso.
Continuerò a correre e nei momenti di acuzie infiammatoria mi dedicherò un po' al nuoto. I dorsali ringrazieranno e chissà che anche la Pimpi non apprezzi il nuovo "modello estetico" non solo puro runner.

venerdì 4 dicembre 2009

Ancora fermo

Sì ma non è colpa mia stavolta!
Dopo la gara di domenica mi sentivo bene. Innanzitutto ero stupito del piazzamento (uno come me che è abituato ad arrivare "nella massa" non si abitua alla strada libera davanti a sè). Come mi aspettavo non ho avuto dolori alle gambe nel pomeriggio perché lo sforzo è stato piuttosto breve anche se intenso. L'acido lattico mi ha inondato i muscoli, ma non c'è stato il tempo di provocare danni alle fibre muscolari. L'ottimismo si è un po' smorzato dopo il confronto con la Pimpi che mi ripete continuamente (a ragione) che ho una corsa elegante, sì, ma poco potente. E' vero. Dalle foto si vede benissimo che ho una carenza nella spinta dei piedi e mi sembra che quando sono stanco la spinta si disperda un po' troppo verso l'alto piuttosto che verso l'avanti. Insomma, tutto sommato ero contento. Considero quei 7400 mt a 3'58'' come un test (e visto il percorso stimo che avrei potuto correre i 5000 mt a 3'55''-3'56'') che mi dà, come velocità di riferimento per la preparazione della prossima maratonina, 4'10''/km.
Stasera sono andato a vedermi podisti.net
http://www.podisti.net/index.php?option=com_content&view=article&id=3834:farra-disonzo-go-4d-giro-podistico-di-farra-disonzo&catid=39:primapagina&Itemid=97
e nella sezione FVG c'è un piccolo articolo sulla gara di domenica. Per la prima volta compaio in una classifica... come Dario Turchetto! Nono maschio, undicesimo assoluto. Sono andato a cercare i nomi dei due runner che mi hanno preceduto a Farra nella classifica della 32 cippi di Gradisca. Uno dei due è quello con la maglietta blu (o è Poiana o è Codermazzi). Ebbene se è Poiana a Gradisca mi ha dato più di 4' e mezzo, se è Codermazzi mi ha dato 3'. Entrambi corrono per una società di Mariano e quindi prima o poi maglietta blu lo fermo e mi presento e gli dico "cazzo, ogni volta mi dai carne... bravo! Ma tu sei Poiana o Codermazzi?" rispettivamente 19'' da uno e 13'' dall'altro. Ne deduco senza dubbio che la mia prestazione a Gradisca ha risentito di una scarsa resa in salita e che in pianura valgo sempre meno ma non tanto meno.
Lunedì mattina, pronto per iniziare le otto settimane di preparazione per la Maratonina di Medea, mi spunta una gnàgnara niente male. Naso chiuso, mucose che bruciano, occhi gonfi, in giornata male alle ossa. La notte brividi e poi sudo e dormo solo dopo la tachipirina. Martedì non sto meglio ma azzardo un'uscita di esercizi a corpo libero con gli amici di Ruda. Al ritorno non riesco neanche a stare al passo del defaticamento perché mi sembra che la milza mi stia scoppiando. Sono a pezzi. Martedì notte ancora male, mercoledì maluccio, nel pomeriggio ancora ossa rotte. Poi stanotte ancora un po' di freddo, orecchie chiuse. Mi drogo di TachifluDEC, che fa solo quello per cui è stato inventato: ti fa stare meglio 3 ore e poi ripiombi nell'abisso della rinofaringite virale. Dal naso escono forme di vita giallastre, tenaci ed informi. Poi arriva l'epistassi (come se ne sentissi la necessità). Oggi forse sono fuori dal tunnel e chiaramente le ferie sono finite. Stanotte si torna al lavoro. Non ho praticamente neanche buttato lo sguardo sul programma della settimana perché non voglio vedere cosa mi toccherà recuperare (cosa che tra l'altro non riuscirò a fare perchè il programma è già densissimo). Credo che proseguirò con il programma della settimana prossima e posticiperò o salterò il test di domenica (5x2000 da correre ampiamente sotto il RG). Il test lo farò quando starò un po' meglio. Non credo comunque che il RG si discosterà molto dal 4'10'' stabilito domenica.
Unica consolazione: è meglio farsi la gnègnara adesso che fra un mese, quando non hai più il tempo per recuperare. E comunque la mezza di gennaio (Medea o chi per lei) è a sua volta propedeutica alla preparazione di una maratona primaverile. PB? A Medea non vale... tutti dicono sia "cortina".